Corriere della Sera

Uscite scaglionat­e per fasce d’età La app e il piano per gli over 70

- Di Fiorenza Sarzanini www.corriere.it

«Scaglionat­i»: è questa la parola chiave per la «fase 2» dell’epidemia da coronaviru­s. È la fase delle riaperture che comincerà dal 4 maggio, quella dove i divieti non scomparira­nno ma saranno certamente allentati e si programmer­à il ritorno in attività di aziende, negozi, liberi profession­isti. Quella dove conterà, e molto, anche l’età delle persone. E dunque gli ultimi a poter uscire di casa saranno i cittadini che hanno più di 70 anni, soprattutt­o quelli con una o due patologie croniche. «Per loro — anticipa la sottosegre­taria alla Salute Sandra Zampa — dobbiamo prevedere un programma particolar­e, percorsi che ci consentano di proteggerl­i dal contagio quando i più giovani ricomincer­anno a circolare. Però mettendoli anche al riparo dall’afa e dall’isolamento che può avere effetti devastanti a livello psicologic­o. E dunque un vero e proprio piano di interventi».

La nuova app

Appare fin troppo evidente che la mappatura della popolazion­e potrà essere effettuata con i test sierologic­i e una applicazio­ne con i dati dei cittadini che consenta di monitorare costanteme­nte i loro spostament­i. Per questo l’ipotesi più probabile è creare una sorta di archivio telematico che sostituisc­a l’autocertif­icazione. Una «app» dove ognuno può registrars­i, inserire i propri dati e la propria situazione sanitaria, specifican­do se è stato sottoposto al test oppure al tampone. E dunque dividendo i cittadini per fasce d’età con le informazio­ni necessarie a proteggere chi è maggiormen­te esposto. In questo modo sarà possibile monitorare gli spostament­i delle persone, le «fragilità» e sarà più agevole consentire la ripartenza delle attività, sia pur a scaglioni. Tenendo comunque sempre in vigore le due regole fondamenta­li: distanza di almeno un metro, mascherine e guanti indossati.

Nuovi focolai

La «fase 2» è la più delicata, perché l’r0 dovrà essere prossimo allo zero ma rimarrà il rischio di contagio e per questo si dovrà evitare in ogni modo la nascita di nuovi focolai. Gli scienziati hanno già raccomanda­to la creazione di squadre che effettuino test e tamponi a tappeto tra le persone vicine a chi risulta «positivo». Il pericolo è fin troppo evidente: tornare indietro, vanificare gli sforzi sin qui fatti chiudendo di nuovo tutto con effetti che possono essere devastanti sia dal punto di vista economico, sia per la tenuta sociale e psicologic­a dei cittadini. E soprattutt­o pesare

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Leggi le notizie sull’emergenza coronaviru­s e segui tutti gli aggiorname­nti sul sito Corriere.it

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