Corriere della Sera

Si andrà in spiaggia con la mascherina Dove potremo viaggiare

«Le vacanze si faranno» assicura il governo Dagli aerei alle distanze tra gli ombrelloni, ecco le misure in discussion­e per questa estate

- Di Alessandro Trocino

ROMA La buona notizia la dà, un po’ irritualme­nte, il sottosegre­tario al ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Lorenza Bonaccorsi, parlando a Rainews24: «Andremo al mare questa estate, stiamo lavorando perché possa essere così». Mentre professori e tecnici si affannano per ricordare che siamo ancora nella fase 1 e nulla è certo per il futuro, dal governo si scommette dunque su una ripresa che ci consenta di fare le vacanze. La brutta notizia è che, al momento, non risulta nulla di certo. E mentre si attendono le linee guida dal ministero della Salute, imprendito­ri ed esperti provano a immaginare come affrontare quella che l’infettivol­ogo del policlinic­o Gemelli di Roma Roberto Cauda chiama ironicamen­te «la Generaless­a estate», rievocando i rigori del «generale inverno».

1 Il caldo ucciderà il virus?

Nessuna certezza dagli esperti che sono, anzi, più che mai divisi. Per Ilaria Capua ci sono «zero possibilit­à» di una regression­e del virus per il caldo. Al contrario Guido Silvestri, direttore del dipartimen­to di Patologia di Atlanta, è quasi sicuro che sparirà, in attesa di tornare in autunno. Il motivo lo spiega Cauda: «Trattandos­i di un virus nuovo, non ci sono certezze. Però condivide l’80% del genoma con la Sars. Che come altri coronaviru­s noti, per esempio il comune raffreddor­e, tende a scomparire d’estate».

2 Si tornerà a viaggiare?

Conviene abituarsi a rinunciare a Formentera o all’isola greca. Difficilme­nte si potrà viaggiare all’estero, anindossa che perché molti Paesi lo impedirann­o o stabiliran­no una quarantena. E molti stranieri non verranno: si calcola che in tutta Italia mancherann­o quest’estate 25 milioni di stranieri. Più facile che si ricominci a viaggiare in Italia. In aereo saranno vuoti i sedili di centro e già molte compagnie incoraggia­no a portarsi il cibo da casa. Tra i consigli delle compagnie aeree l’uso delle mascherine, «lavarsi spesso e per almeno 20 secondi le mani» e stare a casa se si ha febbre. Spariranno cuscini e coperte. Nei treni sono già attive sanificazi­oni continue e dispenser, mentre il personale guanti e mascherine. Addio, per ora, alla carrozza bar .

3 Conviene già prenotare?

Sì. Per il buon motivo che, come assicura Federalber­ghi, tutti gli hotel e le case di vacanza (ma assicurate­vene prima) sono pronte a spostare la data della prenotazio­ne o annullare il viaggio, nel caso di problemi. In realtà, molti dei 27 mila alberghi italiani stanno ancora decidendo se riaprire, in attesa dei protocolli di sicurezza che dovranno arrivare dal governo. Incerta anche la sorte dei villaggi vacanze, che però si stanno preparando.

4 Mare o montagna?

In teoria, se fossero valide le tesi che parlano di una scomparsa del virus ad alte temperatur­e, sarebbero da preferire mete marittime a quelle più fresche delle montagne. Ma è una tesi da verificare. Quello che è sicuro è che mai come ora verranno comode le seconde case, per fare poca vita sociale, ma per godersi in pace la vacanza. Magari in campagna.

5 Si andrà in spiaggia con la mascherina?

«Credo proprio di no», dice Cauda. E lo dice sulla base di un ragionamen­to: «Un conto è se stai in un luogo chiuso. Ma all’aperto, in una situazione come quella della spiaggia, la possibilit­à teorica che il virus possa rimanere nell’ambiente è molto più ridotta. Certo, dovremo mantenere le distanze». E il bagno? Consentito se è vero quel che dice Patrizia Bagnarelli, virologa dell’ospedale Torrette di Ancona, secondo la quale «il virus non sopravvive in acqua».

6 Come si organizzer­anno gli stabilimen­ti balneari?

Le regole saranno stabilite a livello nazionale, ma non è escluso che ci siano aperture di stagione differenzi­ate. Federbalne­ari e organizzaz­ioni sul territorio stanno lanciando qualche idea. È possibile che sia introdotta la prenotazio­ne obbligator­ia per gli stabilimen­ti. La sabbia sarà disinfetta­ta periodicam­ente. Le distanze tra ombrelloni saranno aumentate (14-16 metri quadrati, si propone, tra uno e l’altro). Qualcuno ipotizza ombrelloni «familiari», per massimo 3-4 persone, come se fossero case: appena ci si allontana, si dovrà indossare la mascherina. C’è chi propone app e chi fasce orarie per i soggetti a rischio, come gli anziani. Le aree di gioco comune saranno inattive. Distanziam­ento personale e posate monouso per i ristoranti. Mauro Della Valle, vicepresid­ente di Federbalne­ari, propone un’autocertif­icazione, sorta di patente di immunità, ma anche test rapidi del sangue. Un percorso a ostacoli. Non è detto che agli stabilimen­ti convenga aprire se le condizioni saranno draconiane. E non è detto che gli italiani avranno voglia di tornare alla spiaggia preferita, se prendere il sole e fare il bagno diventerà una tortura, con tanto di controlli poliziesch­i.

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