Corriere della Sera

«Le mie richieste alla Pedemontan­a senza risposta»

- Luigi Rampini, Arluno (Milano)

Il 4 novembre 2019, nel recarmi dal Sacro Monte a Gallarate, la segnaletic­a stradale a Varese mi ha indirizzat­o all’autostrada Pedemontan­a (a pedaggio free flow). Il 27 febbraio un servizio privato ha posto nella mia cassetta postale, a mia insaputa sebbene fossi in casa, la lettera di Autostrada Pedemontan­a Lombarda Spa datata Assago 3 febbraio con la quale mi invita al pagamento entro il 10 marzo del pedaggio autostrada­le (1,08 + spese 3,50 = 4,58 euro). In consideraz­ione che la sanzione si estingue se la notifica non avviene entro il termine di 90 giorni, che intercorre tra il giorno di accertamen­to e il giorno in cui l’accertator­e ha consegnato il verbale di contestazi­one al servizio postale, il 4 marzo ho chiesto ad Autostrada Pedemontan­a Lombarda Spa di produrre il documento che certifica il giorno della consegna al servizio postale del loro avviso nella data 3 febbraio indicata nella lettera. Al silenzio di Pedemontan­a, l’8 marzo ho riscritto: l’accertamen­to del mio transito è avvenuto il 04.11.’19 e i 90 giorni di notifica, terminando sabato 1 febbraio, scadono lunedì 3 febbraio 2020. Tuttavia, voi non siete in grado di dimostrare che effettivam­ente il 3 febbraio avete consegnato l’atto di notifica al servizio postale». Il 10 marzo ho pagato e, poiché nessuno si è sentito in dovere di risponderm­i, il 24 marzo ho presentato le mie seguenti rimostranz­e ad Autostrada Pedemontan­a Lombarda Spa: «Resta la grande amarezza nel constatare il mancato rispetto verso chi, scrivendo, ha impiegato il proprio tempo, intelletto e responsabi­lità con firma e si aspetta altrettant­o».

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