Borsa, il virus non ferma la Somec: andiamo al listino principale
Virus o non virus avanti fino alla meta, ovvero la quotazione al mercato principale della Borsa. Veneto profondo, sabato 11 aprile, vigilia di Pasqua, la Somec di San Vendemiano in provincia di Treviso, ha fatto il passo formale (ed è un po’ una sfida) per entrare nella serie A di Piazza Affari lasciando l’aim, il listino delle Pmi. Non è un semplice upgrade borsistico, è un costo che è anche un investimento.
Era un progetto coltivato da qualche mese e non si è fermato, così sabato scorso il presidente Oscar Marchetto ha convocato i soci (voto a distanza) per il 29 aprile per la quotazione e le modifiche allo statuto. In un certo senso la Somec è vaccinata perché anni fa riuscì a rialzarsi da una grave crisi passando nelle mani di Marchetto. Il manager-investitore, cofondatore del gruppo Nice (automazione della casa) delistato lo scorso anno, ne rilevò la maggioranza nel 2013 affiancato dai soci Giancarlo
Corazza e Alessandro Zanchetta. Il gruppo realizza grandi progetti in ambito civile e navale (crociere): involucri vetrati, allestimento di aree pubbliche, catering per grandi cucine. Impiega circa 700 persone, ha controllate in Gran Bretagna, Stati Uniti, Slovacchia, Canada e nel 2019 ha realizzato ricavi per 251 milioni (+52% sul 2018) con utili stabili a 8,6 milioni. «Grazie alla strategia di diversificazione condotta, diceva il presidente di Somec il 7 aprile approvando il bilancio, godiamo di una posizione di privilegio in questo difficile contesto. Lo scenario che si delinea ci impone di guardare avanti con proattività, coraggio e ottimismo rimanendo fedeli alla natura resiliente e ingegnosa delle nostre radici, preservando la nostra flessibilità». Dai massimi del 20 febbraio il titolo ha perso oltre il 40%. Ora è pronto al salto sul listino «senior».