Bocelli in Duomo: oltre trenta milioni di spettatori
«Una volta ero perduto, ma adesso sono ritrovato / ero cieco ma adesso io vedo». Le parole di Amazing Grace cantate da Andrea Bocelli assumono un significato ancora più simbolico in un’immagine di rara potenza: il vuoto del sagrato di piazza Duomo a Milano e lui lì, solo, con la sua voce, uomo perduto tra i marmi, statua in carne e ossa davanti alle porte della cattedrale. Music for Hope, il concerto in diretta su Youtube di Bocelli, ha vissuto due momenti che riassumono i sentimenti di queste settimane di epidemia: il dentro, la nostra condizione di prigionia attuale; e il fuori, la nostra speranza di libertà prossima; prima nella cattedrale deserta; poi nella muta piazza.
Le porte di bronzo chiuse, lui in prossimità dei gradini, anche i piccioni per una volta assenti come se fossero partecipi della solennità del momento, una fotografia che è un piccolo saggio istantaneo di questa quarantena domiciliare perché quando torneremo a riempire le strade coglieremo ancora di più l’eccezionalità di quello che stiamo vivendo; la piazza vuota infatti è un ossimoro, non esiste, perché la piazza è sempre stata luogo di ritrovo e di riunione dei cittadini, il centro della vita economica prima e turistica poi di una città.
Davanti agli occhi che sembravano complici della nostra sofferenza della statua di San Bartolomeo scorticato (capolavoro cinquecentesco di
Marco d’agrate, tutta nervi e muscoli di marmo) Bocelli ha intonato l’ave Maria di Bach/ Gounod, la Sancta Maria di Mascagni, il Panis Angelicus di Cèsar Franck e il Domine Deus di Rossini. Il finale all’aperto è con Amazing Grace, celeberrimo inno cristiano di ringraziamento, concepito nel ‘700 e ispirato da una conversione. Alla fine si sono ritrovati, soli ma insieme, oltre 2 milioni e mezzo di spettatori in diretta su Youtube. Numeri che sono cresciuti poi davanti alla replica su Rai1 (oltre 4 milioni e mezzo di persone) e poi ancora di più con le visualizzazioni on demand arrivate a più di 27 milioni.
Il rimando immediato di questo concerto di Pasqua è alla preghiera urbi et orbi di Papa Francesco di due settimane fa in una piazza San Pietro vuota solo apparentemente, ma riempita virtualmente da uomini e donne, giovani, adulti e anziani, credenti ma anche no. Bocelli solo in piazza Duomo è un’immagine che entra nell’album collettivo dei nostri ricordi con la forza evocativa di un quadro di Edward Hopper per come ha saputo cogliere la dimensione soprannaturale di questa solitudine, così individuale eppure così universale.