Il piano della Premier per non perdere un miliardo
L’idea di 4 gare al giorno. La Germania corre: c’è già un esonero
Una corsa contro il tempo. L’europa del calcio ha fretta di ripartire. Di tornare a giocare. E fatturare, soprattutto. Il business pallone si sta sgonfiando. Inevitabilmente. Giorno dopo giorno. La paura di perdere soldi spinge le Leghe a progettare piani di ripartenza, più o meno verosimili. L’emergenza sanitaria non è affatto stata superata, ma col passare dei giorni si moltiplicano vertici, riunioni, dossier. A Londra come a Madrid, a Parigi come a Francoforte. Oggetto delle call, come ormai abbiamo imparato tutti a chiamarle, è sempre lo stesso: riprendere il prima possibile.
Anche giocando quattro partite al giorno sullo stesso campo, quello leggendario di Wembley. È l’idea della Premier, svelata dal Times. Le gare delle 9 giornate mancanti si disputerebbero fra giugno e luglio, a porte chiuse e tutte in diretta televisiva, in modo da non perdere i ricchissimi diritti. I 20 club potrebbero usare come base per isolarsi il National Football Center di St George’s Park, con le sue 228 camere e i 13 campi da calcio. Non dovesse ripartire, il campionato più ricco del mondo rischia di bruciare un miliardo di sterline, pari a 1,2 miliardi di euro. L’allarme è stato lanciato dall’amministratore delegato, Richard Masters: «Il disastro sarebbe enorme e non coinvolgerebbe soltanto i club, ma anche l’indotto che ruota attorno all’industria del
Ripresa L’allenamento del Bayern Monaco: in Bundesliga tutte le squadre hanno ricominciato le attività
(Afp) calcio, che dà lavoro a centinaia di migliaia di persone».
Scartata l’ipotesi di giocare tutte le ultime 11 giornate al sole delle Canarie, la Liga ha ipotizzato tre date per la ripresa: 28 maggio, 6 giugno, 28 giugno. La Spagna va verso i 18mila morti per Covid-19, ma il presidente della Liga, Javier Tebas, non intende gettare la spugna: «Mai pensato di non finire la stagione». Gli allenamenti dovrebbero riprendere a inizio maggio, con i giocatori che hanno ottenuto di essere avvisati 72 ore prima della convocazione per sottoporsi a tamponi preventivi. La Real Sociedad quarta in classifica voleva tornare ad allenarsi oggi, ma dal Governo è arrivato un secco no.
Caotica la situazione in Francia. Restano 10 giornate per completare il torneo ma sono diversi i club dubbiosi sulla ripresa, incluso il Psg, in testa a +13. Circolano due date: 3 o 17 giugno. A tenere banco è però soprattutto la battaglia sui diritti tv, dopo che Canal Plus ha sospeso pagamenti alla Lega.
Davanti a tutti, come tempistiche, c’è la Bundesliga. A fare la differenza è ovviamente la situazione dei contagi: essendo la Germania fra i Paesi con la percentuale più bassa di malati e decessi, il fussball si è potuto mettere al lavoro con largo anticipo rispetto al resto dell’europa calcistica sulla fase-2. La Bundes, che deve giocare ancora 9 giornate, potrebbe essere il primo campionato a ripartire: si pensa addirittura al 2 maggio, al massimo il fine settimana successivo. Con gli stadi a numero (molto) chiuso: 239 persone fra calciatori, staff, dirigenti e giornalisti. Il vantaggio dei tedeschi è notevole: tutte le squadre si stanno allenando, rispettando rigorosissime regole che prevedono ingressi scagionati, docce a casa e nessun contrasto.
La Germania corre insomma più veloce di tutti verso una normalità che ad altre latitudini, tipo la nostra, fa quasi impressione: l’altro giorno l’herta Berlino ha licenziato l’allenatore, mandando via Nouri per ingaggiare Labbadia. Con la risolutezza tipica dei tedeschi, il presidente ha spiegato: «Volevamo cambiare in estate, ma visto che a causa del virus stiamo vivendo una pausa simile a quella estiva, abbiamo pensato che tanto valeva farlo adesso». i