Corriere della Sera

Il piano della Premier per non perdere un miliardo

L’idea di 4 gare al giorno. La Germania corre: c’è già un esonero

- Carlos Passerini

Una corsa contro il tempo. L’europa del calcio ha fretta di ripartire. Di tornare a giocare. E fatturare, soprattutt­o. Il business pallone si sta sgonfiando. Inevitabil­mente. Giorno dopo giorno. La paura di perdere soldi spinge le Leghe a progettare piani di ripartenza, più o meno verosimili. L’emergenza sanitaria non è affatto stata superata, ma col passare dei giorni si moltiplica­no vertici, riunioni, dossier. A Londra come a Madrid, a Parigi come a Francofort­e. Oggetto delle call, come ormai abbiamo imparato tutti a chiamarle, è sempre lo stesso: riprendere il prima possibile.

Anche giocando quattro partite al giorno sullo stesso campo, quello leggendari­o di Wembley. È l’idea della Premier, svelata dal Times. Le gare delle 9 giornate mancanti si disputereb­bero fra giugno e luglio, a porte chiuse e tutte in diretta televisiva, in modo da non perdere i ricchissim­i diritti. I 20 club potrebbero usare come base per isolarsi il National Football Center di St George’s Park, con le sue 228 camere e i 13 campi da calcio. Non dovesse ripartire, il campionato più ricco del mondo rischia di bruciare un miliardo di sterline, pari a 1,2 miliardi di euro. L’allarme è stato lanciato dall’amministra­tore delegato, Richard Masters: «Il disastro sarebbe enorme e non coinvolger­ebbe soltanto i club, ma anche l’indotto che ruota attorno all’industria del

Ripresa L’allenament­o del Bayern Monaco: in Bundesliga tutte le squadre hanno ricomincia­to le attività

(Afp) calcio, che dà lavoro a centinaia di migliaia di persone».

Scartata l’ipotesi di giocare tutte le ultime 11 giornate al sole delle Canarie, la Liga ha ipotizzato tre date per la ripresa: 28 maggio, 6 giugno, 28 giugno. La Spagna va verso i 18mila morti per Covid-19, ma il presidente della Liga, Javier Tebas, non intende gettare la spugna: «Mai pensato di non finire la stagione». Gli allenament­i dovrebbero riprendere a inizio maggio, con i giocatori che hanno ottenuto di essere avvisati 72 ore prima della convocazio­ne per sottoporsi a tamponi preventivi. La Real Sociedad quarta in classifica voleva tornare ad allenarsi oggi, ma dal Governo è arrivato un secco no.

Caotica la situazione in Francia. Restano 10 giornate per completare il torneo ma sono diversi i club dubbiosi sulla ripresa, incluso il Psg, in testa a +13. Circolano due date: 3 o 17 giugno. A tenere banco è però soprattutt­o la battaglia sui diritti tv, dopo che Canal Plus ha sospeso pagamenti alla Lega.

Davanti a tutti, come tempistich­e, c’è la Bundesliga. A fare la differenza è ovviamente la situazione dei contagi: essendo la Germania fra i Paesi con la percentual­e più bassa di malati e decessi, il fussball si è potuto mettere al lavoro con largo anticipo rispetto al resto dell’europa calcistica sulla fase-2. La Bundes, che deve giocare ancora 9 giornate, potrebbe essere il primo campionato a ripartire: si pensa addirittur­a al 2 maggio, al massimo il fine settimana successivo. Con gli stadi a numero (molto) chiuso: 239 persone fra calciatori, staff, dirigenti e giornalist­i. Il vantaggio dei tedeschi è notevole: tutte le squadre si stanno allenando, rispettand­o rigorosiss­ime regole che prevedono ingressi scagionati, docce a casa e nessun contrasto.

La Germania corre insomma più veloce di tutti verso una normalità che ad altre latitudini, tipo la nostra, fa quasi impression­e: l’altro giorno l’herta Berlino ha licenziato l’allenatore, mandando via Nouri per ingaggiare Labbadia. Con la risolutezz­a tipica dei tedeschi, il presidente ha spiegato: «Volevamo cambiare in estate, ma visto che a causa del virus stiamo vivendo una pausa simile a quella estiva, abbiamo pensato che tanto valeva farlo adesso». i

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