Corriere della Sera

«La fase 2 è stata decisa dal governo Io mi occupo della salute e delle regole»

Il presidente del Veneto: la risposta sulle deroghe per le aziende affidata alle prefetture A fine maggio da noi finirà la fase acuta

- Marco Cremonesi

MILANO «La fase 2? C’è già. Ma non l’abbiamo decisa noi. Possiamo essere d’accordo, ma l’ha decisa il governo. A noi spetta il compito di tutelare la salute dei cittadini. E di preparare la ripartenza». A tarda sera Luca Zaia è ancora nella sua war room, gli uffici della Protezione civile a Marghera. È qui, come sempre, dal mattino presto, la giornata inizia con la videoconfe­renza con gli 11 direttori delle aziende sanitarie venete. Sembra un film Usa, nella

stanza ci sono 6 0 7 persone di fronte a una parete di schermi e monitor che pulsano dati.

In che senso la fase 2 è già iniziata?

«Il Veneto è responsabi­le e assolutame­nte rispettoso delle regole. E al punto numero 1, da parte nostra, c’è la salute dei cittadini. Senza dubbi né fughe in avanti».

Lo dice perché le modifiche del regime anti Covid del Veneto sono state lette come un alleggerim­ento?

«Lo dico perché penso davvero che il nostro primo nemico sia il ritorno alla fase acuta. Dal punto di vista sanitario, da una decina di giorni siamo in calo. Ci sono 825 poveroso sti in terapia intensiva, e altri ancora attivabili, oggi occupati da 240 persone. E va detto che in parecchi casi si tratta di una coda, persone già ricoverate da tempo. Sappiamo bene che questo virus richiede una lunga ospedalizz­azione».

Tutto questo per dire cosa?

«In Veneto abbiamo avuto il primo morto in italia, a Vo’ Euganeo, il 21 febbraio. Il nostro modello matematico, realizzato in proprio, ci dice che la fase acuta si esaurirà verso fine maggio. Ma il fatto è che il lockdown non esiste più. Non per quello che fa il Veneto. Ma perché il governo ha chiuso la fase del lockdown».

In che senso?

«Nel senso che la chiusura non esiste più. Non c’è. È finita quando il governo ha delegato alle prefetture l’approvazio­ne delle deroghe per le aziende che ritenevano di dover rimanere aperte. E probabilme­nte, grazie al silenzio assenso, molti hanno riaperto. Non entro nel merito, ma lo si vede dal traffico, dalle immagini dei tg, da tutto. Da amministra­tore, devo prendere atto che c’è più gente in strada. Ma non perché l’ho deciso io».

Insomma, lei non ci sta a passare per quello che allenta il rigore?

«Perché non è così. Dato che le regole, che sono statali, consentono le aperture che ci sono oggi, io mi concentro sulla salute dei veneti, penso alle regole, ai gel, ai controlli sulle distanze sociali... Ricordo, peraltro, che il governo ha aperto le cartolerie e i negozi di vestiti per bambini per tutta la settimana. Qui, solo per due giorni alla settimana, weekend esclusi».

Ma ha anche minacciato di richiudere tutto subito.

«Ma sì, quando ho visto certe foto mi sono girate le scatole. C’è stato un incendio nei giorni scorsi, e si è scoperto che c’erano persone a 200 chilometri da casa, altro che i 200 metri dalla porta. Detto questo, ho anche il dovere di

Sindaco Beppe Sala, 61 anni, guida il Comune di Milano dal 21 giugno 2016. È stato commissari­o di Expo 2015 Replica Fontana: «Nessun rinvio dei test per Milano, ma doverosa programmaz­ione su basi scientific­he ed epidemiolo­giche». Questione di priorità dice Gallera: «Partiamo con gli operatori sanitari, con chi deve tornare a lavorare e dai cittadini che hanno finito la quarantena. Lavoreremo su tutto il territorio». Milano ci sarà (Ap)

Assessore Giulio Gallera, 51 anni, guida il Welfare della Lombardia. Potrebbe sfidare Sala per la corsa a Palazzo Marino occuparmi della ripartenza».

E come si riparte?

«Io parlo con molti imprendito­ri, oggi ho sentito Renzo Rosso. E loro mi dicono che è necessario ripartire, certo con responsabi­lità e gradualità. Chiedono solo di poter programmar­e il lavoro, non c’è bisogno delle aziende piene già domani. Per dire: nella moda occorre preparare le prossime collezioni. Tra l’altro, gli imprendito­ri sono disposti ad accollarsi i costi 37,5 della sicurezza. Penso sia dogradi

Da ieri l’ordinanza del Veneto impone

Le parole di Boccia ai governator­i? Tutti noi, ministro compreso, dovremo far uscire il Paese da questa tragedia: le polemiche non servono

condivider­e questi percorsi con le parti sociali. Oltre che con la comunità scientific­a».

Per gli scienziati deve rimanere tutto chiuso. O no?

«Ci sono, credo, due linee. Quella meramente accademica, che non contesto e ha una sua ragione. Però, sappiamo bene che le mascherine non le butteremo via per mesi. E dunque, bisogna iniziare un percorso di convivenza».

Ma il ministro Boccia non parlava di lei quando ha detto che i governator­i si assumerann­o le loro responsabi­lità?

«Tutti noi, ministro Boccia compreso, abbiamo la responsabi­lità di far uscire il Paese da questa tragedia. Le polemiche non servono a nulla». ma deve rispettare la fila. E sui tamponi replica: «Io ne farei un milione al giorno, ma stiamo facendo il massimo consentito dal mercato. Mancano i reagenti».

In una giornata normale potrebbe bastare. Ma vista l’eccezional­ità dei tempi si continua. Se il Comune attacca, la Regione sceglie come bersaglio il governo. «Presto dovremo fronteggia­re la carenza dei dispositiv­i di protezione, a partire dai camici per le visite a domicilio, per non parlare delle aziende che dovranno garantire la sicurezza ai dipendenti quando riaprirann­o — scrive Fontana — Il governo quando ci manderà il materiale? Come rifornirà aziende e lavoratori?».

 ??  ?? A Venezia
Un operatore mentre disinfetta l’area intorno al Ponte dei Sospiri, in una Laguna deserta il divieto di uscire a chi ha una temperatur­a corporea 200 superiore a questo limite metri
Per l’attività motoria fuori casa il Veneto cancella il limite: sì a superare i 200 metri ma no ai 5 km. Zaia si è appellato al buonsenso
A Venezia Un operatore mentre disinfetta l’area intorno al Ponte dei Sospiri, in una Laguna deserta il divieto di uscire a chi ha una temperatur­a corporea 200 superiore a questo limite metri Per l’attività motoria fuori casa il Veneto cancella il limite: sì a superare i 200 metri ma no ai 5 km. Zaia si è appellato al buonsenso
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy