Corriere della Sera

«La Ue si scusi con l’italia»

L’eliseo: se la Ue non mostra solidariet­à i populisti vinceranno in Italia, Spagna e forse Francia. Sassoli sprona il Consiglio: serve «ambizione e coraggio»

- Di Francesca Basso e Federico Fubini

A Bruxelles è l’ora delle scuse: «È vero che molti erano assenti quando l’italia ha avuto bisogno di aiuto all’inizio di questa pandemia. Ed è vero, l’ue ora deve presentare una scusa sentita all’italia, e lo fa», ha detto la presidente della Commission­e Ue, Ursula von der Leyen, in apertura della plenaria del Parlamento europeo. E ha aggiunto: «Ma le scuse valgono solo se si cambia comportame­nto. C’è voluto molto tempo perché tutti capissero che dobbiamo proteggerc­i a vicenda».

Urge ricucire con l’italia e con quegli Stati (soprattutt­o del Sud) che hanno visto nell’atteggiame­nto dei Paesi del Nord il venire meno della solidariet­à che è alla base dell’unione: è ancora in salita la strada che porta al vertice del 23 aprile, nel quale i leader Ue dovranno decidere quali strumenti «innovativi» usare per finanziare il Recovery Fund, il fondo che dovrà traghettar­e l’unione fudi ori dalla crisi scatenata dal coronaviru­s. L’accordo è lontano e gli eurobond, ovvero emissioni comuni di titoli, su cui insiste l’italia (ieri all’ecofin insieme a Francia, Spagna e Portogallo) restano un tabù. Mentre resiste sul tavolo la proposta di Parigi di un fondo comune, che il presidente francese Emmanuel Macron, in un’intervista al Financial Times, difende insieme all’unione come «progetto politico». «L’UE si trova ad affrontare “un momento di verità” in cui deciderà se è qualcosa di più di un semplice mercato economico» spiega, sottolinea­ndo che «la mancanza solidariet­à durante la pandemia potrebbe alimentare la rabbia populista nell’europa meridional­e». Macron avverte che se non verrà fatta questa scelta «i populisti vinceranno oggi, domani e i giorni a venire in Italia, in Spagna, forse in Francia e altrove».

Von der Leyen ha ribadito che per la Commission­e il bilancio 2021-2027 sarà «la nave madre della nostra ripresa»: «Useremo la forza di tutto il bilancio europeo per mobilitare gli enormi investimen­ti di cui abbiamo bisogno per ricostruir­e il mercato interno». Anche il Consiglio Ue condivide questa strategia. Ma il prossimo bilancio è ancora in fase di negoziato e bisognerà convincere i Paesi nordici — i «frugal four»: Olanda, Austria, Svezia e Danimarca — a spendere di più. Il presidente del Parlamento Ue, David Sassoli, ha spronato il Consiglio Ue a mostrare «ambizione e coraggio». Intanto ieri l’eurocamera ha dato un primo via libera alla proposta di bond per la ripresa garantiti dal bilancio Ue. La prima parte del paragrafo 17 della risoluzion­e (non vincolante) presentata dai gruppi di maggioranz­a è passata con ampio margine. Il testo finale sarà votato oggi.

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