«La Ue si scusi con l’italia»
L’eliseo: se la Ue non mostra solidarietà i populisti vinceranno in Italia, Spagna e forse Francia. Sassoli sprona il Consiglio: serve «ambizione e coraggio»
A Bruxelles è l’ora delle scuse: «È vero che molti erano assenti quando l’italia ha avuto bisogno di aiuto all’inizio di questa pandemia. Ed è vero, l’ue ora deve presentare una scusa sentita all’italia, e lo fa», ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, in apertura della plenaria del Parlamento europeo. E ha aggiunto: «Ma le scuse valgono solo se si cambia comportamento. C’è voluto molto tempo perché tutti capissero che dobbiamo proteggerci a vicenda».
Urge ricucire con l’italia e con quegli Stati (soprattutto del Sud) che hanno visto nell’atteggiamento dei Paesi del Nord il venire meno della solidarietà che è alla base dell’unione: è ancora in salita la strada che porta al vertice del 23 aprile, nel quale i leader Ue dovranno decidere quali strumenti «innovativi» usare per finanziare il Recovery Fund, il fondo che dovrà traghettare l’unione fudi ori dalla crisi scatenata dal coronavirus. L’accordo è lontano e gli eurobond, ovvero emissioni comuni di titoli, su cui insiste l’italia (ieri all’ecofin insieme a Francia, Spagna e Portogallo) restano un tabù. Mentre resiste sul tavolo la proposta di Parigi di un fondo comune, che il presidente francese Emmanuel Macron, in un’intervista al Financial Times, difende insieme all’unione come «progetto politico». «L’UE si trova ad affrontare “un momento di verità” in cui deciderà se è qualcosa di più di un semplice mercato economico» spiega, sottolineando che «la mancanza solidarietà durante la pandemia potrebbe alimentare la rabbia populista nell’europa meridionale». Macron avverte che se non verrà fatta questa scelta «i populisti vinceranno oggi, domani e i giorni a venire in Italia, in Spagna, forse in Francia e altrove».
Von der Leyen ha ribadito che per la Commissione il bilancio 2021-2027 sarà «la nave madre della nostra ripresa»: «Useremo la forza di tutto il bilancio europeo per mobilitare gli enormi investimenti di cui abbiamo bisogno per ricostruire il mercato interno». Anche il Consiglio Ue condivide questa strategia. Ma il prossimo bilancio è ancora in fase di negoziato e bisognerà convincere i Paesi nordici — i «frugal four»: Olanda, Austria, Svezia e Danimarca — a spendere di più. Il presidente del Parlamento Ue, David Sassoli, ha spronato il Consiglio Ue a mostrare «ambizione e coraggio». Intanto ieri l’eurocamera ha dato un primo via libera alla proposta di bond per la ripresa garantiti dal bilancio Ue. La prima parte del paragrafo 17 della risoluzione (non vincolante) presentata dai gruppi di maggioranza è passata con ampio margine. Il testo finale sarà votato oggi.