Scelta l’app per il tracciamento: «Immuni»
Il progetto sviluppato dai milanesi di Bending Spoons Test nella sede Ferrari, poi via in alcune regioni pilota Sarà volontaria. Arcuri: confido in un’ampia adesione
Ci siamo. Il governo ha deciso di pigiare l’acceleratore sull’adozione dell’applicazione nazionale di tracciamento dei contatti per gestire la circolazione del coronavirus nella fase due di allentamento del lockdown. Come anticipato dal Corriere, è stato scelto il progetto della software house milanese Bending Spoons, della rete di lombarda di poliambulatori del Centro Medico Santagostino e della società di marketing di Milano Jakala. Ad affiancare l’applicazione, che si chiama «Immuni», ci sarà un partner pubblico.
Fondamentali, a questo punto, i tempi: ieri sera il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri ha firmato l’ordinanza e ha dichiarato che «verrà avviata una sperimentazione in alcune regioni pilota per progressivamente estendere la facoltà volontaria, ma speriamo massiccia dei nostri cittadini a sopportare e supportare questo sistema che ci serve a evitare che si possa replicare la drammatica fase precedente».
Oltre ai test regionali, ne partirà una nelle sedi di Maranello e Modena della Ferrari: il download volontario dell’applicazione verrà proposto ai 4 mila dipendenti della casa automobilistica.
La volontarietà, che era stata caldeggiata anche dalla Commissione europea, coinvolgerà ovviamente anche il resto della popolazione quando, in maggio, l’app sarà disponibile. Per essere efficace, dovrà coinvolgere il 60 per cento degli italiani: impresa non facile, mentre proprio ieri ai cittadini lombardi è stato inviato un Sms con la richiesta di scaricare un’altra app, quella regionale.
Chi scaricherà «Immuni» per come è stata pensata e scelta — ma è sottoposta al vaglio del gruppo di Vittorio Colao — avrà accesso a due sezioni: un diario clinico per tenere nota del suo stato di salute e dell’eventuale evoluzione dei sintomi del coronavirus, senza che alcun dato lasci il dispositivo. La seconda sezione è quella di tracciamento dei contatti e si basa sulla tecnologia bluetooth, che permette allo smartphone di riconoscere e salvare i codici dei dispositivi a cui è stato vicino e hanno la app installata.
Un cittadino che dovesse risultare positivo al test di Sars-cov-2 verrà poi interrogato dal medico, dotato di una sua versione della applicazione, sulla possibilità di sbloccare, ancora volontariamente, con un codice la lista dei contatti anonimizzati di chi ha incrociato per far arrivare una notifica a chi è a rischio contagio.