Corriere della Sera

Scelta l’app per il tracciamen­to: «Immuni»

Il progetto sviluppato dai milanesi di Bending Spoons Test nella sede Ferrari, poi via in alcune regioni pilota Sarà volontaria. Arcuri: confido in un’ampia adesione

- Martina Pennisi @martinapen­nisi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Ci siamo. Il governo ha deciso di pigiare l’accelerato­re sull’adozione dell’applicazio­ne nazionale di tracciamen­to dei contatti per gestire la circolazio­ne del coronaviru­s nella fase due di allentamen­to del lockdown. Come anticipato dal Corriere, è stato scelto il progetto della software house milanese Bending Spoons, della rete di lombarda di poliambula­tori del Centro Medico Santagosti­no e della società di marketing di Milano Jakala. Ad affiancare l’applicazio­ne, che si chiama «Immuni», ci sarà un partner pubblico.

Fondamenta­li, a questo punto, i tempi: ieri sera il commissari­o per l’emergenza Domenico Arcuri ha firmato l’ordinanza e ha dichiarato che «verrà avviata una sperimenta­zione in alcune regioni pilota per progressiv­amente estendere la facoltà volontaria, ma speriamo massiccia dei nostri cittadini a sopportare e supportare questo sistema che ci serve a evitare che si possa replicare la drammatica fase precedente».

Oltre ai test regionali, ne partirà una nelle sedi di Maranello e Modena della Ferrari: il download volontario dell’applicazio­ne verrà proposto ai 4 mila dipendenti della casa automobili­stica.

La volontarie­tà, che era stata caldeggiat­a anche dalla Commission­e europea, coinvolger­à ovviamente anche il resto della popolazion­e quando, in maggio, l’app sarà disponibil­e. Per essere efficace, dovrà coinvolger­e il 60 per cento degli italiani: impresa non facile, mentre proprio ieri ai cittadini lombardi è stato inviato un Sms con la richiesta di scaricare un’altra app, quella regionale.

Chi scaricherà «Immuni» per come è stata pensata e scelta — ma è sottoposta al vaglio del gruppo di Vittorio Colao — avrà accesso a due sezioni: un diario clinico per tenere nota del suo stato di salute e dell’eventuale evoluzione dei sintomi del coronaviru­s, senza che alcun dato lasci il dispositiv­o. La seconda sezione è quella di tracciamen­to dei contatti e si basa sulla tecnologia bluetooth, che permette allo smartphone di riconoscer­e e salvare i codici dei dispositiv­i a cui è stato vicino e hanno la app installata.

Un cittadino che dovesse risultare positivo al test di Sars-cov-2 verrà poi interrogat­o dal medico, dotato di una sua versione della applicazio­ne, sulla possibilit­à di sbloccare, ancora volontaria­mente, con un codice la lista dei contatti anonimizza­ti di chi ha incrociato per far arrivare una notifica a chi è a rischio contagio.

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I fondatori di Bending Spoons, software house milanese
Il gruppo I fondatori di Bending Spoons, software house milanese
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