Corriere della Sera

«Serve una strategia unica per test e riaperture»

- Marco Longo, marco_lon@hotmail.com

Si inizia a parlare di riaperture. Per farlo però serve attuare in tutta Italia una sola strategia di test per isolare gli infetti. Non è possibile che venga fatto in Veneto e non altrove. La scusa non può essere che mancano i reagenti (dove li prende il Veneto?). E sui test si deve anche fare chiarezza sull’uso di quelli sierologic­i. La mancanza di test alimenta solo la curva dei contagi e la si porta fuori controllo. Peraltro, in assenza di una regolament­azione unica, ogni regione è andata per la sua strada. O il governo centrale è in grado di far trovare un accordo su un unico protocollo o deve avocare a sé tale decisione. In questo momento invece c’è il caos sulla singola azione più importante per la gestione di questa epidemia. Dobbiamo sapere perché le curve stanno scendendo lentamente, se le misure preventive già in atto funzionano e avere chiaro l’esito della malattia per fascia di età. Si deve definire anticipata­mente la soglia di lockdown a livello regionale, ossia il valore soglia di ricoveri/infetti che deve far scattare di nuovo chiusure forzate in quell’area. Deve essere rilasciata ora l’app per tracciare gli spostament­i e i contagi. Anche qui continuiam­o a parlarne, ma la tecnologia deve essere resa disponibil­e velocement­e e bisogna istituire delle task force nelle singole Asl per aiutare i medici del Sisp (Servizio Igiene e Sanità Pubblica) a maneggiare i big data. Bisogna che in questi 15 giorni si riempiano i magazzini delle farmacie per dare a tutti la possibilit­à di acquistare le mascherine a prezzi ragionevol­i. Inutile mettere obblighi se poi non ci sono le condizioni per il loro rispetto.

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