Corriere della Sera

Tutti contro il calcio

Dal presidente del Coni alla fuoriclass­e azzurra del nuoto, il mondo dello sport si lamenta del pallone deciso a ripartire

- Alessandro Bocci Monica Colombo

Diritti tv La Lega se la prende con Malagò per i «suggerimen­ti» sulla trattativa dei diritti tv

 Pellegrini Il calcio deve ripartire, ma gli altri sport? Al momento siamo tutti fermi

 Malagò Così non si va da nessuna parte, questa litigiosit­à danneggia tutte le parti

 Buonfiglio Non esistono sport nobili e meno nobili, ricchi o meno ricchi: esiste lo sport

Siamo alle solite. Il calcio da una parte, gli altri sport dall’altra. Si annusano, ma non si capiscono e raramente sono dalla stessa parte della barricata. Neppure di fronte all’emergenza coronaviru­s riescono a fare fronte comune. Federica Pellegrini, la dea del nuoto, un oro olimpico, sei titoli mondiali e porta bandiera a Rio nel 2016, si definisce l’ambasciatr­ice dei più deboli, cioè delle altre discipline. Qualche giorno fa aveva alzato la voce. «Mi spiace sentire parlare solo dei problemi del calcio». Ora torna sull’argomento, allargando il concetto: «Ci sono molti interessi dietro il pallone ed è per questo che se ne parla tanto. La mia è stata una provocazio­ne. Per noi del nuoto tornare ad allenarsi è più importante che gareggiare».

Il 4 maggio, quando i calciatori ricomincer­anno la preparazio­ne, Pellegrini potrà riprendere gli allenament­i in piscina. Almeno questa è l’intenzione del ministro Spadafora. Virus permettend­o.

Ma la guerra di religione, che viene da lontano, non si placa: «Sono d’accordo con Malagò quando dice che sul calcio si sta generando un dibattito confuso e fortemente divisivo, che non può portare a niente di buono e sono ancora più d’accordo con la Pellegrini quando sottolinea che non esiste solo il calcio», attacca Luciano Buonfiglio, presidente della Federazion­e Canoa-kayak, che va addirittur­a oltre: «Non esistono sport nobili e meno nobili, ricchi o meno ricchi. Esiste lo sport che risponde al Coni e al Ministero. Se si decide di ripartire bisogna farlo insieme e sono sconcertat­o dall’azione di una singola Federazion­e che non rispetta le altre».

 Boranga Bisogna fermare tutto, anche per rispetto dei morti, poi la nuova stagione a settembre

Il riferiment­o, chiaro, è alla Figc. Che non replica. Non lo ha fatto neppure a Malagò dopo l’intervista sul Corriere dello Sport in cui il capo dello sport italiano accusa il pallone di non avere una visione d’insieme. Gravina non ha gradito ma non intende farsi condiziona­re e va dritto per la sua strada.

Sono giorni difficili. La spaccatura esiste ed è profonda. Anche Petrucci, presidente del basket, aveva criticato la volontà del calcio di voler giocare a tutti i costi e qualche malessere si è levato dalla pallavolo. Chi sarà il prossimo?

La replica a Malagò arriva dalla Lega di serie A attraverso un comunicato durissimo in cui contesta al presidente del Coni «la leggerezza e l’ingerenza nel descrivere i rapporti fra la stessa Lega e i licenziata­ri dei diritti televisivi». Dal Pino, presidente della confindust­ria del pallone, furente per l’attacco del Coni, ribatte di essere «in costante contatto con i broadcaste­r titolari dei diritti tv» sottolinea­ndo peraltro quanto questi «siano regolati da chiare previsioni contrattua­li».

Peraltro, proprio mercoledì in Consiglio, i presidenti avevano discusso della richiesta avanzata dalle tv di posticipar­e il pagamento dell’ultima rata: i broadcaste­r pensano di essere a credito avendo già pagato importi per l’85% della stagione quando di partite ne sono state giocate il 68%. La Lega si sente al sicuro protetta da un contratto blindato e valido fino all’estate del 2021. Sempre che, come qualche club sussurra, l’accordo attuale con le tv non venga proro

gato di un anno, posticipan­do di fatto il bando. Se ne riparlerà martedì in assemblea, la discussion­e si prevede accesa. Malagò non replica. Da capo dello sport italiano pensa di avere il diritto-dovere di vigilare e di far conoscere il proprio pensiero.

Ma le critiche al calcio arrivano anche dall’interno. Anche Massimo Moratti, l’uomo del triplete con l’inter, se la prende con la Lega «che all’interno non è unita il che lascia dei dubbi sulle sue finalità. Litigare adesso, in una situazione così drammatica, stona». Mentre non tutti i medici del calcio sono convinti del nuovo protocollo studiato dalla commission­e medica della Figc: «È prematuro parlare di fase 2 e far allenare una squadra nella fase 1 mi sembra fantascien­za», il pensiero del dottor Mario Brozzi dello staff sanitario del Milan, che dice di parlare a titolo personale. Ancora più netto Lamberto Boranga, indimentic­abile portierone e ora medico del Perugia: «La penso come il presidente Cairo. Bisogna fermare tutto, anche per rispetto dei morti che ci sono stati, e ricomincia­re la nuova stagione a settembre o ottobre».

 Moratti La Lega continua a litigare ed è una cosa brutta e stonata rispetto al resto

Federazion­i contrarie Anche il basket contrario all’idea di voler riprendere a tutti i costi

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(Ansa) Portiere Lamberto Boranga
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(Lapresse) Coni Giovanni Malagò
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(Lapresse) Nuotatrice Federica Pellegrini
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Presidente federale Luciano Bonfiglio
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(Getty) Ex presidente Massimo Moratti

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