«Sulla app nessun guadagno Fiducia e privacy fondamentali»
Sono partiti in quattro, nel 2013, non ancora trentenni. Adesso Bending Spoons è un’azienda da 150 dipendenti, 90 milioni di dollari di vendite nel 2019 e quasi 300 milioni di applicazioni scaricate. La prossima sarà Immuni, quella scelta dal governo italiano per il contact tracing. «Ci stiamo lavorando sette giorni su sette con ritmi intensissimi», spiega l’amministratore delegato Luca Ferrari.
Come è nata l’idea?
«A inizio marzo, settimane prima che si sentisse parlare del bando del ministero per l’innovazione, era ormai evidente che probabilmente il Covid-19 si sarebbe espanso in Italia e tanti altri Paesi causando danni incalcolabili sia a livello di vite che in termini economici. Con altre aziende e advisor ci siamo convinti che un’app di tracciamento dei contatti avrebbe potuto essere uno strumento molto utile e ci siamo messi subito al lavoro a pieno regime».
Ora in quanti ci lavorate?
«In Bending Spoons siamo circa 150. Sull’app ci sono tra le 30 e 40 persone».
Quando sarà pronta?
«Non spetta a me né deciderlo né comunicarlo, mi limito a sottolineare che è importante che ci assicuriamo che, prima di metterla in mano agli italiani, funzioni in piena sintonia con il Servizio
Manager Luca Ferrari, 35 anni, ad di Bending Spoons
sanitario nazionale. Se l’app risulta utile andrà usata per diversi mesi, pertanto è bene costruire un sistema robusto che in seguito non si riveli inefficace o inaffidabile».
Immuni è un progetto a scopo di lucro?
«No, è un progetto gratuito al cento per cento, senza postille. Non solo non guadagneremo niente, ma perderemo pure qualcosa, visto che stiamo sostenendo costi molto significativi e, cosa tutt’altro che trascurabile, stiamo rinunciando a portare avanti altri progetti commerciali. Il lavoro proseguirà: abbiamo concesso a titolo gratuito alla Presidenza del consiglio dei ministri una licenza perpetua, irrevocabile e aperta e ci siamo anche impegnati a continuare a migliorare e personalizzare la soluzione nei prossimi mesi, sempre a titolo gratuito. Poi torneremo a occuparci del nostro business che ci appassiona molto».
Quali garanzie ci sono sulla trasparenza?
«L’app sarà open source. Per noi, essere trasparenti anche da questo punto di vista sarà fondamentale per consolidare la fiducia degli utenti, se il codice è sotto gli occhi di tutti per definizione non c’è niente da nascondere, e per permettere alla comunità di esperti di migliorare Immuni».