Barriere protettive Mascherine sempre
Anche se il trasporto aereo è quasi azzerato in Europa da oltre un mese (-87% di decolli rispetto all’anno scorso secondo Eurocontrol, 278 voli in Italia l’altro ieri contro i 3.603 di dodici mesi prima), compagnie e società di gestione degli aeroporti stanno già immaginando la «fase 2». Le incognite non mancano. Una su tutte: l’assenza, per ora, da parte di Easa (l’agenzia europea per la sicurezza aerea) di una normativa comunitaria. Al momento ci si regola a livello di Paesi. L’italia ha le norme più stringenti che impongono ai vettori una distanza di almeno un metro tra i passeggeri (il posto centrale resta vuoto) e l’obbligo della mascherina. Queste disposizioni resteranno anche nei prossimi mesi, ma non sono applicate da tutti i vettori stranieri che ritengono sufficiente la sola mascherina. In questa fase di convivenza con il coronavirus si ragiona anche su una diversa dotazione interna. Aviointeriors, azienda italiana che realizza sedili, pensa che per ridurre il contagio potrebbero funzionare soluzioni come la barriera di plastica tra i posti oppure lo stravolgimento della disposizione invertendo la poltroncina centrale. In aeroporto oltre ai termoscanner per la temperatura corporea, ai percorsi «a pettine» (come ragionano in Sea, società che gestisce Milano Malpensa e Linate) e alle pareti in plexiglass ci sarà un’accelerazione sul controllo elettronico con l’estensione della tecnologia biometrica dal check-in all’imbarco.