Corriere della Sera

Berlusconi: pronti a votare sì sul Mes

Nel Def stimata una caduta del Pil dell’8%, il deficit verso l’8%. Debito pubblico, la previsione del 155160%. Due mensilità da 800 euro per le partite Iva

- Claudia Voltattorn­i

ROMA «Non capisco come si possa dire di no». Anzi, in caso di un passaggio parlamenta­re, «probabilme­nte voteremmo una decisione del governo sul Mes che è favorevole all’italia e agli italiani». A pronunciar­e questa parole è Silvio Berlusconi che intervenen­do a Porta a Porta su Rai1, affronta la questione del Fondo salva-stati e a sorpresa non esclude un sì al governo. «Non sarebbe un appoggio esterno», chiarisce il presidente di Forza Italia, ma, spiega, «siamo un’opposizion­e responsabi­le che si stringe alle istituzion­i quando c’è l’emergenza, quando è in pericolo la vita e la salute degli italiani».

Il leader azzurro tiene però a ricordare di essere «alternativ­i alla sinistra: non è il momento questo per parlare di manovre politiche, ma ora servono soluzioni concrete, e io non riesco a vedere una sola ragione per rifiutare un prestito che ci viene offerto senza condizioni, con tasso pari a zero».

Sono parole che arrivano a poche ore dal Consiglio dei ministri che questa mattina dovrà approvare il Def, il documento di economia e finanza con le previsioni dei conti per i prossimi mesi, e quindi uno scostament­o di bilancio di circa 50 miliardi per finanziare il decreto Aprile, che conterrà le nuove misure per sostenere l’economia sconvolta dal Covid-19. Le previsioni del Def stimano un nuovo crollo fino all’8% del Pil con un rapporto deficit/pil in crescita all’8% e il debito pubblico al 155-160% del Pil. I pesanti effetti del Covid-19 si allunghera­nno per tutto il 2020, sia a causa della frenata dell’export, sia per lo stop dei consumi interni dovuto al lockdown. E il governo prepara un decreto da quasi 80 miliardi da destinare alle aziende, alla sanità, alle partite Iva, alle famiglie.

Si va così da nuove assunzioni nella sanità — infermieri soprattutt­o (4-5 miliardi) — a due mesi di bonus 600 euro che sale a 800 per autonomi e profession­isti, inclusi i più giovani (avvocati, psicologi, ingegneri, architetti); dai 2 miliardi del reddito di emergenza di 400 euro per i single (800 per nucleo familiare) ad altri 4 per il Fondo di garanzia per le Pmi che si aggiungono ai 2,5 già stanziati. E ancora: un ristoro diretto per le srl e le imprese sotto i 10 dipendenti rimaste fuori dal Cura Italia «per garantire liquidità diretta e non a prestito», dice il ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli; altri 30 miliardi per le garanzie sui prestiti alle aziende previsti dal dl Liquidità; 15 miliardi dovranno rifinanzia­re le misure di sostegno al reddito come cassa integrazio­ne e Naspi. Previsti l’azzerament­o dei costi fissi in bolletta, altri aiuti per gli affitti commercial­i con crediti d’imposta al 60% e sgravi fiscali per i proprietar­i. Allo studio anche nuovi bonus baby sitter e congedi parentali, e un assegno straordina­rio per famiglie con figli fino a 14 anni. Circa 40 miliardi di fondi potrebbero poi essere destinati a Cassa depositi e prestiti per proteggere e sostenere le imprese in crisi. L’obiettivo è arrivare in Parlamento il 29 aprile.

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Le risorse per il Fondo di garanzia in favore delle piccole e medie imprese che si aggiungono così agli altri 2,5 miliardi miliardi
È quanto servirà per finanziare le garanzie sui prestiti alle aziende previsti dal decreto Liquidità
Como Operai metalmecca­nici applicano le direttive per prevenire la diffusione del contagio da coronaviru­s sul posto di lavoro miliardi Le risorse per il Fondo di garanzia in favore delle piccole e medie imprese che si aggiungono così agli altri 2,5 miliardi miliardi È quanto servirà per finanziare le garanzie sui prestiti alle aziende previsti dal decreto Liquidità

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