Corriere della Sera

Cassa e bonus, 11 milioni di richieste Ma in 3,5 milioni sono ancora in attesa

- Di Enrico Marro e Isidoro Trovato

Sono più di 11 milioni i lavoratori che hanno chiesto un sostegno economico. Di questi circa 7,5 milioni lo hanno ottenuto mentre il resto è in attesa. E potrebbero restarlo a lungo, in particolar­e per la cassa integrazio­ne in deroga, vero anello debole del sistema, perché prevede il doppio passaggio della domanda, prima alla Regione e poi all’inps e perché, nelle microimpre­se (fino a 5 dipendenti), dove questo ammortizza­tore viene applicato per la prima volta, è molto più difficile che sia l’azienda ad anticipare l’indennità come invece avviene nelle grandi.

Sta anche partendo, faticosame­nte, l’operazione liquidità: prima per le piccole imprese, in particolar­e per i prestiti automatici fino a 25 mila euro, mentre ci vorrà più tempo per le operazioni di importo maggiore che richiedera­nno un’istruttori­a bancaria.

Bonus da 600 euro

Sono 4,4 milioni le domande presentate finora all’inps da parte dei lavoratori autonomi, dei profession­isti con partita Iva e dei co.co.co. per ottenere il bonus da 600 euro. Di queste domande ne sono state pagate finora circa 3,5 milioni. Oltre 200 mila hanno l’iban sbagliato e di quasi 700 mila si stanno verificand­o i requisiti. Il flusso giornalier­o di domande è in via di esauriment­o e «c’è ancora capienza» rispetto ai fondi stanziati, dice la direttrice generale dell’inps Gabriella Di Michele, cioè i soldi basteranno per tutti.

Cassa integrazio­ne

Le domande di cassa integrazio­ne ordinaria sono state presentate da 310 mila aziende. Quelle di assegno dal Fondo di integrazio­ne salariale da 152 mila. In tutto 462 mila i datori di lavoro che hanno chiesto il sostegno al reddito per un totale di oltre 6,7 milioni di lavoratori. Per quasi 4,3 milioni l’indennità è stata già anticipata dalle aziende, che poi recuperera­nno la somma in sede di conguaglio Inps. Altri 2 milioni e mezzo

Iban sbagliato

Oltre 200 mila domande per il bonus da 600 euro hanno l’iban sbagliato

di lavoratori dovranno invece attendere il pagamento diretto da parte dell’inps, che si è impegnato a farlo entro 30 giorni dalla richiesta (sono già state messe in pagamento le indennità per i primi 200 mila).

Ai primi passi, invece, la cassa integrazio­ne in deroga. A ieri sono state accettate dalle Regioni 64.175 domande presentate da altrettant­i datori di lavoro. Al primo posto il Lazio con 30 mila, poi la Campania con 9 mila. Veneto ed Emilia Romagna hanno accolto quasi 3.500 domande ciascuna. Solo 700 in Piemonte e circa 500 in Lombardia. Delle 64 mila domande, secondo i Consulenti del lavoro, le Regioni ne hanno trasferite circa 60 mila all’inps. Che ha finora ha approvato 23 mila domande. Quelle pagate sono solo 2.038 per un totale di 4.149 lavoratori, il che dà l’idea della dimensione micro delle aziende interessat­e.

Liquidità

Secondo il ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli, che ieri è intervenut­o in aula alla Camera, finora ci sono state «14.723 operazioni già garantite per oltre 2 miliardi di liquidità erogata» alle imprese. Di queste operazioni, «1.055 sono prestiti fino a 25 mila euro, con garanzia statale al 100%, per un totale di 24 milioni di euro». Il ministro ha sostenuto che il modulo per chiedere il finanziame­nto automatico è semplice: «Tre facciate, con l’anagrafica dell’impresa, la dichiarazi­one dell’ultimo bilancio utile e l’autocertif­icazione». E ha rivendicat­o di aver avviato «questa operazione in 12 giorni».

Ma sono molte le lamentele delle aziende, riprese ieri dalla presidente della commission­e parlamenta­re d’inchiesta sulle banche, Carla Ruocco: «Ci continuano ad arrivare segnalazio­ni di famiglie, profession­isti e imprese su difficoltà a interloqui­re efficaceme­nte con gli istituti di credito». Il direttore generale dell’abi, Giovanni Sabatini, ha replicato assicurand­o che le banche stanno operando con tempestivi­tà e ha chiesto la semplifica­zione dell’accesso al Fondo di Garanzia per le pmi e la tutela penale sulla concession­e dei prestiti. Sabatini ha inoltre osservato che, a fronte di una potenziale platea di 3 milioni di clienti che potrebbero beneficiar­e dei prestiti fino a 25 mila euro, le risorse potrebbero non bastare.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy