Un segno di solidarietà per questi giorni difficili
Domani il «Corriere della Sera», alla vigilia del settantacinquesimo anniversario della Liberazione, offre ai lettori il tricolore italiano, abbinato al magazine «7», che resta in edicola tutta la settimana successiva. Il prezzo della bandiera di stoffa, le cui misure sono 90 centimetri per 60, è di 2 euro più il costo del quotidiano e del settimanale.
L’iniziativa, realizzata in collaborazione con Unicredit, intende trasmettere ai cittadini un forte segnale di solidarietà e di concordia, in una fase difficile come quella che il Paese sta attraversando per via delle misure di contenimento richieste dalla necessità di fermare il contagio da Covid-19.
Il valore di questo simbolo è sancito dall’articolo 12 della Costituzione, nel quale si legge: «La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni». La scelta dei padri costituenti è chiara: la Repubblica raccoglie in modo ufficiale l’eredità degli ideali risorgimentali, che si esprimono nei colori del vessillo nato a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797.
Quella che alle origini era la bandiera solo degli italiani che si riconoscevano nei valori di libertà e democrazia della Rivoluzione francese, una minoranza, all’alba della
Repubblica unisce un popolo intero: cattolici e laici, meridionali e settentrionali, comunisti e anticomunisti.
Poi, certo, l’asprezza della lotta politica e della guerra fredda ha fatto passare per lunghi anni in secondo piano quell’emblema di unità. Ma non è stato più possibile cercare di usarlo per fini di parte. Ed è significativo che a rilanciare il tricolore sia stato il presidente Carlo Azeglio Ciampi, un europeista convinto quant’altri mai. Quella bandiera ha sempre rappresentato il progetto di un’italia moderna ed europea.