Corriere della Sera

Il caso delle Rsa non solo in Italia

- Di Danilo Taino Statistics Editor

Nella pandemia in corso, il «caso» delle Rsa non è affatto solo italiano e nemmeno solo lombardo. È un’enorme questione internazio­nale. Uno studio dell’internatio­nal Long Term Care Policy Network, associato alla London School of Economics, ha rilevato che in molti dei Paesi con un alto numero di contagi da coronaviru­s la quota di decessi in queste strutture varia tra il 40 e il 65% del totale delle morti. Una percentual­e elevatissi­ma. Raccoglier­e i dati nelle diverse situazioni è estremamen­te difficile – premette lo studio, segnalato anche da Statista.com – dal momento che molti dei decessi sono solo «sospetti» da virus e che anche le definizion­i di case di cura per anziani variano da regione a regione. Le informazio­ni raccolte consentono però di mettere in luce un problema del quale ci si dovrà occupare per anni a venire. In Belgio, al 16 aprile ci sono state 4.857 morti collegate al Covid-19 e di queste 2.387 sono avvenute in centri per anziani: il 49,1%. Il giorno dopo, i decessi nazionali sono stati 417, dei quali 289, il 69,3%, nelle Rsa. In Francia, al 15 aprile i decessi da Covid-19 erano 17.167 e di questi 8.479 (il 49,4%) tra residenti di strutture per anziani (6.524 morti in loco, 1.955 in un ospedale). In Norvegia, al 16 aprile, su 136 decessi provocati dal virus, 44 sono avvenuti in ospedale, cinque in case private mentre 87, cioè il 63,9%, in case di cura dedicate ad anziani. In Irlanda, al 13 aprile la quota è stata del 55,2%. In Canada del 57% al 14 aprile. Le percentual­i, tra i Paesi presi in consideraz­ione dallo studio, sono state più basse in Australia, 14,2%, e a Singapore, 20%. Per l’italia, l’analisi della London School of Economics non presenta dati in grado di stabilire una proporzion­e. Vi si dice però di un survey condotto dall’istituto Superiore di Sanità tra il 1° febbraio e il 6 aprile al quale hanno risposto 577 residenze per anziani sul totale delle 4.629 del Paese. Nel lasso di tempo considerat­o, in queste strutture si sono contati 3.859 decessi, circa l’8,6% dei residenti, e si stima che il 37,4% delle morti sia collegata al Covid-19 (il 3,2% dei residenti). I fattori che hanno contribuit­o a questa drammatica situazione internazio­nale sono molti: errori, sottovalut­azioni, ritardi, impreparaz­ione, strutture inadeguate. Di certo, le cause andranno tutte individuat­e. Ed eliminate. Non è solo una questione italiana.

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