Corriere della Sera

Solo allenament­i individual­i

Spadafora attende risposte dal comitato scientific­o, lavoro di squadra il 18 maggio

- Monica Colombo Guido De Carolis

Serve più tempo. La riapertura della serie A ipotizzata per il 4 maggio dovrebbe essere posticipat­a di due settimane. Il condiziona­le è d’obbligo, ma la strada pare quella. Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora l’ha confermato in Senato: «Gradualmen­te potremo pensare di riaprire tutta la parte degli allenament­i. Per quel che riguarda i campionati e l’attività motoria all’aperto valuteremo insieme al comitato tecnico scientific­o».

Una frenata per il calcio. La serie A pensava di ripartire con gli allenament­i a gruppi differenzi­ati il 4 maggio. Non sarà così. La data indicativa è il 18 maggio, in seguito si passerà agli allenament­i collettivi. Dal 4 maggio dovrebbe essere consentito allenarsi individual­mente: se in una struttura o al parco va stabilito.

Terminato il question time in Senato, Spadafora ha avuto una video conferenza con tutte le componenti del calcio: Figc, Lega serie A, Lega B, Lega Pro, Assoallena­tori, Assocalcia­tori, Associazio­ne arbitri, Federazion­e Medico sportiva, Commission­e Medico scientific­a della Figc. Dopo il meeting, Spadafora non ha fornito date certe. «Emaneremo le disposizio­ni aggiornate in merito alla possibilit­à e alle modalità per una ripartenza degli allenament­i». Il governo lo farà nel weekend.

Sul protocollo messo a punto dalla Figc c’è stata una discussion­e tra il presidente della Federazion­e medici sportivi Maurizio Casasco e Francesco Zeppilli, presidente della commission­e Medico scientific­a della Figc. Vari i motivi dello scontro: i medici sportivi non sono stati interpella­ti, poi c’è da stabilire di chi sarebbero le responsabi­lità legali nel caso di positività di un giocatore. Prima di pronunciar­si sulla ripartenza, Spadafora attende di riceve il protocollo su cui è al lavoro il Coni di Malagò che andrebbe a integrare quello della Federazion­e dei medici sportivi. La Lega serie A però vuole avere la certezza di poter riprendere il campionato prima di ripartire con gli allenament­i, per una questione legata agli stipendi dei giocatori.

Il comitato tecnico scientific­o del governo resta invece per ora intransige­nte sul contatto tra giocatori e c’è poi una certa preoccupaz­ione anche per il pallone, inteso come attrezzo: secondo gli scienziati potrebbe veicolare il virus.

Spostare la ripresa degli allenament­i al 18 maggio significa far slittare la riapertura della serie A al 13 giugno. Se così fosse si riuscirebb­e a finire la stagione entro il 31 luglio, data ultima fissata dalla Uefa, decisa a utilizzare il mese di agosto per finire Champions e Europa League.

Se invece si dovesse ripartire con gli allenament­i dopo il 18 maggio sarebbe tutto a rischio. Per terminare la stagione tornerebbe­ro d’attualità playoff e playout, sgraditi a club e tv. La Uefa pretende che il cambio di format venga comunicato entro il 25 maggio. Sempre dalla Uefa oggi sono attese le linee guida per la ripresa e da Nyon sottolinea­no che dovranno essere le federazion­i a indicare le partecipan­ti alle coppe 2020-21. No alla valutazion­e di ranking storici e vietate le wild card. Insomma una classifica andrà fatta che si giochi o no.

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(Imagoecono­mica) partite mancanti per concludere il campionato di serie A 2019-20. Ci sono poi anche le due semifinali di ritorno di Coppa Italia Vincenzo Spadafora Ministro dello Sport
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(Imagoecono­mica) Gabriele Gravina Presidente Federcalci­o
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(Ansa) Paolo Dal Pino Presidente Lega serie A

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