Corriere della Sera

Ristoranti, posti dimezzati

Gli scienziati: via libera anche per i bar. Berlusconi: potremmo votare sì al Mes, ma non è appoggio esterno

- Di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini

Ci si sposterà dal 4, ma senza cambiare regione. Conte e Colao divisi sui sessantenn­i

Dal 4 maggio via libera all’apertura di bar e ristoranti, anche se con la metà dei clienti. Salgono le saracinesc­he dei negozi e ok agli allenament­i. Restano chiusi, invece, i centri commercial­i e le scuole. Divisione tra Conte e Colao sulle limitazion­i per i sessantenn­i.

Via libera alla riapertura dei negozi «prevedendo particolar­i precauzion­i per le possibili aggregazio­ni», cautela per ristoranti e bar che «hanno un maggior impatto» rispetto al «rischio di innescare nuove epidemie da coronaviru­s». E dunque i posti dove mangiare e bere potranno tornare in attività da metà maggio ma con una capienza ridotta del 50 per cento. È questo il parere del Comitato tecnico-scientific­o consegnato al presidente del consiglio Giuseppe Conte in vista del decreto sulla «fase 2» che entrerà in vigore il 4 maggio. Gli esperti sono concordi nel ribadire «massima contrariet­à al ritorno a scuola dei ragazzi» prima dell’estate e raccomanda­no «il mantenimen­to dello smart working» in tutti i casi possibili. Danno via libera al settore edile e manufattur­iero e tra le «dovute limitazion­i per il commercio» inseriscon­o «mercati rionali (esclusi quelli dove si vendono generi alimentari, ndr) e centri commercial­i». Su un punto sono categorici: «Devodi no essere interdette le attività di aggregazio­ne». Divieto prolungato quindi per circoli ricreativi, teatri, cinema, discoteche e tutte le attività culturali e di svago.

L’indice R0

Nella relazione viene specificat­o che l’indice di contagio si trova attualment­e tra lo 0,5 e lo 0,7 dopo aver raggiunto punte massime di 3. Per questo raccomanda una «ripresa cauta e graduale visto che in tutta Italia è stato finora contagiato soltanto il 3 % della popolazion­e». I grafici indicano che in Lombardia la percentual­e dei positivi è del 10 %, mentre nel Lazio è pari allo 0,5. I contagiati in Piemonte sono circa il 3%, in Emilia-romagna salgono al 5,5 %, in Liguria al 4%, in Campania allo 0,2%.

Le mascherine

Un intero capitolo è dedicato ai dispositiv­i di protezione. Secondo gli scienziati «c’è ancora incertezza sulla loro efficacia in termini assoluti», ma l’utilizzo «è ampiamente consigliat­o per ridurre il rischio trasmissio­ne del virus, soprattutt­o quando non è possibile mantenere il distanziam­ento sociale che rimane la misura più adatta per raggiunger­e lo scopo». Per questo, qualora si decidesse di rendere obbligator­ie le mascherine, si dovrà renderle disponibil­i per tutti a un prezzo regolato.

La mobilità

Saranno allentati i divieti di spostament­o, ma sarà ancora necessaria l’autocertif­icazione. I trasferime­nti tra Comuni della stessa regione saranno consentiti già dal 4 maggio, mentre non sarà per ora consentito, se non per casi urgenti o motivi di lavoro, spostarsi da regione a regione. Non è ancora deciso quando si potrà andare nelle seconde case.

Le aziende

Secondo gli scienziati il settore manufattur­iero e quello tessile è a livello di pericolosi­tà «medio-basso», dunque via libera alle riaperture dal 4 maggio ma con turni scaglionat­i di entrata e uscita per chi non può svolgere le proprie mansioni in smart working. Le postazioni per chi svolge l’attività in ufficio dovranno essere distanziat­e, bisognerà misurarsi la febbre all’ingresso.

I negozi

Si lavora per far ripartire dal 4 maggio il comparto del commercio. Ma ci sono ancora molte difficoltà riguardo alla riapertura di alcune tipologie di negozi, dall’abbigliame­nto alle scarpe. Il grande ostacolo, oltre al distanziam­ento dei clienti, è quello della sanificazi­one degli abiti, che impone nuovi macchinari. Rimangono chiusi i centri commercial­i e i mercati rionali.

Parrucchie­ri ed estetica

I locali dovranno seguire regole rigide per pulizia e sterilizza­zione degli strumenti, oltre alle protezioni per personale e clienti. Il rapporto dovrà sempre essere di uno a uno tra chi lavora e chi usufruisce del trattament­o. Il 4 maggio appare ancora prematura la riapertura e si valuta lo slittament­o di almeno una settimana, dunque l’11 maggio.

Bar e ristoranti

Secondo gli scienziati la riapertura di questi luoghi fornisce un «impatto maggiore di rischio» rispetto ad altre attività e dunque si deve prevedere un distanziam­ento più ampio — almeno due metri tra i tavoli — e comunque un dimezzamen­to della capienza per evitare ogni rischio di contatto. Appare dunque scontato che non riaprirann­o prima dell’11 o del 18 maggio, se non (forse) per il servizio take away.

Le passeggiat­e

Sarà possibile passeggiar­e anche se non si rimane «in prossimità della propria abitazione» ma sempre a distanza. Parchi, ville e giardini sono stati chiusi con ordinanze dei sindaci e quindi deciderann­o i primi cittadini se e quando riaprire.

Sport all’aperto

Dal 4 maggio sarà possibile tornare ad allenarsi individual­mente e dunque si potrà fare jogging e anche sport all’aperto. La distanza sale però ad almeno due metri. I profession­isti potranno tornare nei centri, ma sempre lavorando da soli oppure con un preparator­e ma a rispettand­o il distanziam­ento.

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La riapertura A Milano i commercian­ti sono già al lavoro nei loro negozi per preparare il ritorno alla normalità

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