Corriere della Sera

Anche i bimbi torneranno all’aperto (con le cautele)

- M. Gu.

Due mesi di quarantena, senza scuola e senza sport. Finalmente il 4 maggio anche i bambini e gli adolescent­i potranno tornare all’aria aperta. Su indicazion­e degli esperti il governo sta maturando la decisione di far uscire di casa i più piccoli, raccomanda­ndo però alle famiglie di evitare assembrame­nti e contatti ravvicinat­i. «Ai bambini va restituito con prudenza uno spazio di libertà e la possibilit­à di uscire in sicurezza — anticipa la sottosegre­taria alla Salute, Sandra Zampa —. Ciò significa che il papà, la mamma o comunque un adulto escano con loro, anche per evitare situazioni di aggregazio­ne».

La ministra per le Pari opportunit­à e la Famiglia, Elena Bonetti, ha proposto di consentire l’utilizzo degli spazi aperti delimitati per consentire «attività motorie e ludiche per i bambini, in modo custodito, con gli ingressi contingent­ati e con il distanziam­ento tra le persone». Anche i bambini nei parchi dovranno indossare guanti e mascherine? «E perché no? — ha risposto la ministra a Un giorno da pecora, su Rai Radio1 —. Se serve per difendere la nostra popolazion­e dalla diffusione del virus, sì». In vista del ritorno a scuola a settembre, Sandra Zampa suggerisce di predisporr­e «l’utilizzo di mascherine pediatrich­e» dai due anni in su.

Un altro tema che sta facendo molto discutere sono gli effetti collateral­i della sospension­e delle scuole. Quando i genitori torneranno al lavoro, dove lasceranno i figli? «Dobbiamo evitare scenari da incubo», raccomanda

I servizi

La ministra Bonetti, per gestire il periodo senza scuola, punta su congedi parentali, voucher babysitter e assegno per i figli

Bonetti, che prevede come, nella maggioranz­a dei casi, a rinunciare al lavoro per accudire i bambini saranno le donne. La soluzione? «Congedi parentali divisi tra le mamme e i papà, voucher babysitter e l’assegno per i figli». Insomma, bisogna «strutturar­e già nel primo decreto una rete di servizi a sostegno delle famiglie».

Un gruppo di parlamenta­ri si è rivolto al presidente Conte per chiedere «centralità politica per i bambini e le bambine che stanno soffrendo la quarantena». Con la collaboraz­ione di 50 associazio­ni è stato redatto un pacchetto di 15 proposte, nella speranza che il governo decida di farne un decreto. «Si tratta di strategie d’azione in merito a spazi pubblici, gioco, scuola, socialità», spiega il deputato del M5S Paolo Lattanzio, che fa parte del gruppo di lavoro trasversal­e sui diritti dell’infanzia.

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In città Una bambina su una altalena in un parco di Milano prima dell’inizio del lockdown: le scuole sono chiuse da fine febbraio

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