Gravina a gamba tesa su Malagò e sceglie il 2 agosto come finale
Bordata al Coni: «Male informati cercano notorietà col pallone». L’uefa pretende una classifica e traccia le linee
Una data ora c’è: il 2 agosto. Entro quel giorno la serie A dovrà finire. Lo ha stabilito la Figc, seguendo le indicazioni dell’uefa che proprio ieri ha fornito le linee guida alle 55 Federazioni europee. Un passo avanti importante, perché per la prima volta viene fissato un limite temporale.
La Uefa pretende che il 3 agosto siano consegnate le liste dei club partecipanti alle coppe per la stagione 2020-21. Quindi non si potrà giocare oltre quella data. A meno di una nuova proroga, se i campionati non saranno conclusi farà fede la classifica così com’è, con aggiustamenti per chi ha una partita in meno. Quindi niente ranking storici né wild card: «Si accederà alle coppe per meriti sportivi», precisa la Uefa.
Due sono gli scenari di calendario tracciati dall’uefa, il più probabile è quello con le coppe tutte ad agosto, la finale di Europa League il 27 e quella di Champions il 30. Il presidente Ceferin «esorta le leghe a esplorare tutte le possibili soluzioni per concludere i campionati, se non fosse possibile sarebbe preferibile che le competizioni sospese ricominciassero con un formato diverso». Via libera a eventuali playoff e playout.
Il presidente della Figc Gravina segue la strada tracciata da Uefa e Fifa, deciso a dimostrare che il calcio non è né fermo né indeciso. Durio, fin troppo, il comunicato: «Il calcio merita rispetto. Mi stupisce constatare quanto la tentazione di parlare continuamente di calcio, per la notorietà che da questo discende, induca diversi interlocutori a commentare cose di cui sono male informati», spiega Gravina. Un’accusa indirizzata al presidente del Coni Giovanni Malagò che aveva detto: «No ho mai pensato che il calcio non debba ripartire, ma a differenza degli altri sport non prevede un’alternativa all’idea che il campionato non possa ripartire o magari possa ripartire e non finire».
Insomma è alta tensione tra Figc e Coni. E non solo: furiosa reazione degli ultrà dell’atalanta che accusano chi vuole riprendere a tutti i costi. «Giocate gratis se volete bene agli italiani. Abbiate rispetto dei morti che se ne sono andati...». Tensione e anche confusione. Non resta che aspettare le scadenze dettate dal ministro Spadafora: l’appuntamento è per lunedì.