Giovanni Allevi «Porterei sull’utilitaria l’accelerata della F1»
La musica di Giovanni Allevi è stata la colonna sonora di famosi spot pubblicitari d’auto. Anche a lui, oggi, non dispiacerebbe comporre il «sound» di una vettura elettrica. «Partirei da una rielaborazione elettronica del rumore vero, oppure, in antitesi, utilizzerei i rumori della natura, un’onda del mare, una folata di vento. Se avessi un’utilitaria elettrica, vorrei provare il brivido di una accelerata in Formula 1, o il salto nell’iperspazio col motore a curvatura dell’enterprise».
Il «sound elettrico» riuscirà a non far rimpiangere il rombo dei vecchi motori?
«Non rimpiangeremo il vecchio, se il nuovo conterrà elementi della tradizione, come avviene nella musica classica contemporanea. Anche le suonerie dei cellulari hanno sostituito il vecchio trillo del telefono, eppure alcuni nostalgici ne utilizzano una simulazione digitale. La ricerca del nuovo sound per le macchine elettriche è un settore affascinante».
Non teme la cacofonia, se ogni auto elettrica avrà un suono differente?
«Se lo scopo è la sicurezza, ossia la riconoscibilità del veicolo in avvicinamento, forse come base tutti i veicoli dovrebbero avere lo stesso suono, un rumore di fondo comune, a cui si aggiunge una variabile individuale. Mi piacerebbe inoltre che ad ogni guidatore venisse messa a disposizione una libreria di suoni, da scegliere a piacimento».
Non sarebbe meglio il silenzio?
«Sarebbe bello, ma è giusto così. Quando andai a Pechino per il concerto alla Città Proibita, notai che gran parte della popolazione faceva uso sulle strade dello scooter elettrico. Mi era sembrata una soluzione di grande rispetto per l’ambiente. Eppure mi confidarono ne era derivato un increscioso problema. Quegli scooter, definiti addirittura “silent killer”, si rivelarono estremamente pericolosi, proprio a causa della silenziosità del motore, che comportava inaspettati incidenti. Dunque, ben venga il “rombo in musica”!».