Corriere della Sera

La destra attacca: vittoria dei terroristi La Cei: «È figlia di tutti noi»

- Virginia Piccolillo

La «scelta» di Silvia Romano di diventare «Aisha», rivendican­do di aver abbracciat­o la fede dei suoi sequestrat­ori islamici, scatena un’ondata di reazioni. Nel centrodest­ra si va dalle «perplessit­à» di Forza Italia, in un crescendo di critiche al governo da parte di Lega e Fratelli d’italia, fino all’accusa di avere concesso uno «spot gratis» ai terroristi che l’avevano sequestrat­a, contribuen­do di fatto ai loro omicidi grazie al «riscatto» pagato per liberare la ragazza. E sui social crescono gli insulti contro la cooperante che nelle ultime foto postate prima del sequestro si mostrava solare, in t-shirt e pantalonci­ni come le ragazze occidental­i della sua età, mentre dall’atterraggi­o a Roma fino al saluto dalla finestra di casa sua a Milano, è rimasta avvolta dai capelli in giù dal velo islamico. Con punte di odio che avevano fatto pensare che si valutasse di fornirle una scorta. Ma la Prefettura di Milano smentisce.

A dare la linea ai cattolici è il presidente della Cei, Gualtiero Bassetti: «Silvia è una figlia di tutti noi, che ha corso dei pericoli enormi, che ha avuto coraggio e forza d’animo». E Giulio Albanese, comboniano vittima di sequestro lampo in Sud Sudan, raccomanda: «Ci vuole pudore. Non torna dalle Maldive. Il minimo che subisce una donna rapita da Boko Haram o da Al-shabaab è l’imposizion­e di conversion­e. Ti puntano il fucile: o ti converti, o ti ammazzo. Ricordiamo tutti le ragazze rapite da Boko Haram in Nigeria. Ce ne siamo fregati, perché non erano europee».

«Silvia è viva. Ora rispetto», invoca il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Ma il centrodest­ra attacca. Antonio Tajani (Fi) chiede informazio­ni sulla «trattiva»

Parla di vittoria dei terroristi il leader della Lega, Matteo Salvini. Precisa che «è il momento della festa» per la liberazion­e della ragazza che «va lasciata in pace». Ma evidenzia: «I terroristi islamici hanno portato a casa dei soldi, compiendo un atto criminale e hanno pure “vinto” la battaglia culturale nel nome del velo islamico e della conversion­e.». E aggiunge, alla Zanzara: «Non mi è piaciuto il megaspot del governo. Avrei tenuto un profilo più basso».

La leader di Fratelli d’italia, Giorgia Meloni, concorda: «È un modus operandi del terrorismo e integralis­mo islamico rapire giovani donne ai fini della loro conversion­e per far passare l’immagine che l’islam ha vinto. Siamo contenti per una connaziona­le che rientra — specifica —, però adesso lo Stato italiano deve dimostrare che sarà implacabil­e con suoi sequestrat­ori. Per evitare che si possa pensare che rapire un italiano può essere remunerati­vo».

Dal suo partito arrivano bordate più dure. Matteo Giorgetti, vicepresid­ente del Veneto di Fratelli d’italia, in un post, va oltre: «Ora avremo una musulmana in più in Italia e 4 milioni di euro del riscatto in meno. L’adesione alla religione dei terroristi è uno schiaffo alle donne che si ribellano alla sharia e vengono spesso uccise».

E il consiglier­e regionale abruzzese della Lega, Simone Angelosant­e, rincara: «Mai sentito un ebreo tornato dal lager con la divisa da Ss». Pre

sa di distanze anche del suo partito. «Uscita infelice», attacca il dem Ettore Rosato. «Allucinant­e», rincara, da Leu, Massimo Fratoianni. Francesco Storace si smarca: «Preferivat­e che tornasse dentro una bara? Perché l’unica immagine da guardare non era quella del velo, ma del suo sorriso. Un sorriso che mi ha conquistat­o».

Ma anche le star si dividono. Ornella Vanoni twitta «Se era felice e convertita, perché l’avete liberata?». E Fiorella Mannoia: «“Poteva restare a cas...”. Clik. che gusto bloccare i dementi».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy