La destra attacca: vittoria dei terroristi La Cei: «È figlia di tutti noi»
La «scelta» di Silvia Romano di diventare «Aisha», rivendicando di aver abbracciato la fede dei suoi sequestratori islamici, scatena un’ondata di reazioni. Nel centrodestra si va dalle «perplessità» di Forza Italia, in un crescendo di critiche al governo da parte di Lega e Fratelli d’italia, fino all’accusa di avere concesso uno «spot gratis» ai terroristi che l’avevano sequestrata, contribuendo di fatto ai loro omicidi grazie al «riscatto» pagato per liberare la ragazza. E sui social crescono gli insulti contro la cooperante che nelle ultime foto postate prima del sequestro si mostrava solare, in t-shirt e pantaloncini come le ragazze occidentali della sua età, mentre dall’atterraggio a Roma fino al saluto dalla finestra di casa sua a Milano, è rimasta avvolta dai capelli in giù dal velo islamico. Con punte di odio che avevano fatto pensare che si valutasse di fornirle una scorta. Ma la Prefettura di Milano smentisce.
A dare la linea ai cattolici è il presidente della Cei, Gualtiero Bassetti: «Silvia è una figlia di tutti noi, che ha corso dei pericoli enormi, che ha avuto coraggio e forza d’animo». E Giulio Albanese, comboniano vittima di sequestro lampo in Sud Sudan, raccomanda: «Ci vuole pudore. Non torna dalle Maldive. Il minimo che subisce una donna rapita da Boko Haram o da Al-shabaab è l’imposizione di conversione. Ti puntano il fucile: o ti converti, o ti ammazzo. Ricordiamo tutti le ragazze rapite da Boko Haram in Nigeria. Ce ne siamo fregati, perché non erano europee».
«Silvia è viva. Ora rispetto», invoca il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Ma il centrodestra attacca. Antonio Tajani (Fi) chiede informazioni sulla «trattiva»
Parla di vittoria dei terroristi il leader della Lega, Matteo Salvini. Precisa che «è il momento della festa» per la liberazione della ragazza che «va lasciata in pace». Ma evidenzia: «I terroristi islamici hanno portato a casa dei soldi, compiendo un atto criminale e hanno pure “vinto” la battaglia culturale nel nome del velo islamico e della conversione.». E aggiunge, alla Zanzara: «Non mi è piaciuto il megaspot del governo. Avrei tenuto un profilo più basso».
La leader di Fratelli d’italia, Giorgia Meloni, concorda: «È un modus operandi del terrorismo e integralismo islamico rapire giovani donne ai fini della loro conversione per far passare l’immagine che l’islam ha vinto. Siamo contenti per una connazionale che rientra — specifica —, però adesso lo Stato italiano deve dimostrare che sarà implacabile con suoi sequestratori. Per evitare che si possa pensare che rapire un italiano può essere remunerativo».
Dal suo partito arrivano bordate più dure. Matteo Giorgetti, vicepresidente del Veneto di Fratelli d’italia, in un post, va oltre: «Ora avremo una musulmana in più in Italia e 4 milioni di euro del riscatto in meno. L’adesione alla religione dei terroristi è uno schiaffo alle donne che si ribellano alla sharia e vengono spesso uccise».
E il consigliere regionale abruzzese della Lega, Simone Angelosante, rincara: «Mai sentito un ebreo tornato dal lager con la divisa da Ss». Pre
sa di distanze anche del suo partito. «Uscita infelice», attacca il dem Ettore Rosato. «Allucinante», rincara, da Leu, Massimo Fratoianni. Francesco Storace si smarca: «Preferivate che tornasse dentro una bara? Perché l’unica immagine da guardare non era quella del velo, ma del suo sorriso. Un sorriso che mi ha conquistato».
Ma anche le star si dividono. Ornella Vanoni twitta «Se era felice e convertita, perché l’avete liberata?». E Fiorella Mannoia: «“Poteva restare a cas...”. Clik. che gusto bloccare i dementi».