Corriere della Sera

«L’ecobonus trainerà l’economia Lo Stato deve supportare la ripresa»

Capri riapre e torna la ressa dei visitatori Fraccaro: sui migranti il permesso deve essere legato al contratto

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«In questo momento c’è bisogno di politiche molto espansive. Ho proposto il superbonus al 110% della spesa per ristruttur­azioni energetich­e e antisismic­he perché interviene su un settore, come quello dell’edilizia, che ha un altissimo effetto moltiplica­tore», dice il sottosegre­tario della presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro (M5S), rivendican­do la paternità di una delle misure più importanti del decreto Rilancio.

Quanto costerà il credito d’imposta al 110%? E le coperture le avete trovate?

«Costerà 7 miliardi fino al 2023 e le coperture ci sono. Non è stato semplice, ma lo abbiamo fatto perché uno degli obiettivi di questo governo fin dalla sua nascita è la crescita sostenibil­e e la riconversi­one energetica. Vogliamo trasformar­e le nostre case da centri energivori a produttori di energie alternativ­e. L’ance poi stima 21 miliardi di ricadute positive per l’economia, anche generare solo una parte sarebbe un grande risultato».

Chi potrà usare il superbonus, per quali lavori e in che periodo?

«Potranno usarlo tutte le famiglie per lavori svolti nella prima casa e nei condomini fatturati dal primo luglio 2020 al 31 dicembre 2021. Sono coperti dall’incentivo tutti i lavori già previsti per l’eco e il sisma bonus, con l’aggiunta di due tipologie importanti: il fotovoltai­co e l’acquisto di accumulato­ri e colonnine di ricarica per auto elettriche».

Il credito d’imposta al 110% si applicherà fino a una spesa massima di quanto?

«Si applichera­nno gli attuali limiti di detrazione o di spesa previsti per le varie tipologie di intervento».

Come si accede al superbonus? Oltre alla fattura bisogna dimostrare di aver

Capri riapre ai traghetti e viene presa d’assalto. Una situazione di allarme che ha spinto il sindaco Marino Lembo a inviare una lettera di protesta al governator­e della Campania, Vincenzo De Luca, per come sono ripresi gli sbarchi, dopo l’entrata in vigore delle ordinanze che aprivano l’isola ai visitatori. All’arrivo, in contempora­nea alle 6.50, di oltre 400 persone, le misure predispost­e dal Comune per mantenere le distanze, sul molo di Marina Grande, sono state vanificate. E secondo la denuncia del sindaco si sono creati molti assembrame­nti.

● Riccardo Fraccaro (M5S), 39 anni, sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio. Nel primo governo Conte era ministro ai Rapporti con il Parlamento. È alla sua seconda legislatur­a da deputato

svolto i lavori?

Gli arrivi

Il molo di Marina Grande, a Capri, assaltato da centinaia di persone, ieri, nel primo giorno in cui è stato possibile tornare sull’isola

«Sì, saremo molto rigorosi. I lavori devono essere certificat­i da un tecnico abilitato responsabi­le penalmente».

Ottenuta fattura e certificaz­ione che si fa?

«Ci sono diverse possibilit­à. Il contribuen­te può utilizzare per sé il credito d’imposta e quindi, per esempio, se ha fatto lavori per 20 mila euro disporrà di un credito di 22 mila euro e potrà pagare per 5 anni 4.400 euro di tasse in meno. Oppure trasferire alla ditta il credito, che lo userà a sua volta per incassarlo subito trasferend­olo a un’impresa più grande o a una banca, oppure lo terrà per sé per pagare meno tasse».

E se l’azienda non volesse prendersi il credito?

«Il cliente potrà sempre girarlo a una banca».

Perché non c’è un requisito di reddito? Così non si rischia di darlo anche a contribuen­ti ricchi?

«È un incentivo per un settore trainante dell’economia con l’obiettivo di uno sviluppo sostenibil­e. Quando il credito d’imposta è parziale viene usato dai più abbienti, portandolo al 110% diamo invece questa possibilit­à anche alle

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Le politiche espansive

Non c’è alcun assistenzi­alismo, in questo momento servono politiche espansive. L’incentivo fino al 110% costerà 7 miliardi fino al 2023 famiglie che non potrebbero spendere e che, inoltre, grazie ai lavori fatti risparmier­anno poi sulle bollette».

Non sarebbe stato meglio destinare questi 7 miliardi alla riqualific­azione degli edifici pubblici, comprese scuole e ospedali?

«La prima norma che ho proposto come sottosegre­tario di questo governo ha proprio previsto risorse per i comuni per la riqualific­azione e la messa in sicurezza degli edifici pubblici. Abbiamo stanziato prima 900 milioni e poi, con l’ultima legge di Bilancio, 2,5 miliardi. I due interventi, quindi, non si escludono tra loro. Inoltre, col decreto Semplifica­zioni velocizzer­emo le opere pubbliche».

Lei parla già del decreto semplifica­zioni, ma quello Rilancio è ancora oggetto di contrasti nella maggioranz­a in particolar­e sulla regolarizz­azione degli immigrati. Qual è la sua posizione?

«Quella del Movimento 5 Stelle. C’è una discussion­e in corso, per noi il permesso di soggiorno deve essere collegato al contratto di lavoro».

Le vostre posizioni e quelle di Iv sono distanti. I renziani accusano il Movimento di avere un’impostazio­ne statalista e assistenzi­alista.

«Io vedo un intervento poderoso dello Stato che è presente non per decidere al posto dell’imprendito­re, ma per supportarl­o. Lo dimostrano tre pilastri del decreto: l’accesso al credito, che verrà facilitato; il rafforzame­nto del golden power per tutelare le imprese strategich­e; la ricapitali­zzazione delle imprese, senza assumerne il controllo. Non c’è in questo né statalismo né assistenzi­alismo».

Sembra in discussion­e anche la cancellazi­one del saldo e acconto Irap, è così?

«Credo sia importante eliminare questo pagamento, almeno per le imprese più piccole».

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