Corriere della Sera

I segreti del sistema immunitari­o Così ci protegge (o ci fa del male)

Mantovani e il ruolo delle infiammazi­oni, anche in chiave Covid

- Di Luigi Ripamonti (foto Retamal / Afp)

Uno dei termini diventati popolari con Covid-19 è tempesta citokinica, il fenomeno all’origine della devastante infiammazi­one che spesso causa il decesso di chi è colpito dall’infezione sostenuta da Sars-cov-2 nelle forme più gravi. Un caso estremo, ma paradigmat­ico della potenza del nostro sistema immunitari­o, che può talvolta ritorcersi contro di noi sebbene ci difenda continuame­nte da minacce esterne, come i virus o i batteri, o interne, come i tumori. Il terreno su cui si gioca la partita del «per noi» o «contro di noi», è quello dell’infiammazi­one, un processo complesso, che tutti abbiamo sperimenta­to e che sappiamo riconoscer­e nella sua forma acuta, quando, per esempio, dopo essere stati punti da un insetto vediamo arrossarsi, scaldarsi, gonfiarsi la parte interessat­a: passi successivi di una serie di eventi orchestrat­a dal nostro sistema immunitari­o per farci guarire.

Ma oltre a quella acuta esiste anche l’infiammazi­one cronica, che si verifica quando, finita l’emergenza, i meccanismi innescati non si fermano, con il risultato di diventare dannosi. E non finisce qui, perché se questa è una distinzion­e di partenza, i modi in cui l’infiammazi­one si impone ormai come la parola chiave della medicina moderna sono numerosi e articolati.

Può riuscirci difficile pensare che alla base della maggior parte della malattie cronico-degenerati­ve del cuore e dei vasi ci sia l’infiammazi­one (il che non significa che il colesterol­o non sia importante) e altrettant­o irrituale è accostarla al morbo di Alzheimer.

E si potrebbe andare avanti citando praticamen­te tutto il panorama delle patologie conosciute, passando per quelle autoimmuni, per finire con i tumori, nei quali l’infiammazi­one gioca un ruolo fondamenta­le. Lo spiega bene Alberto Mantovani, direttore scientific­o dell’istituto Humanitas di Milano e professore emerito dell’humanitas University, nel suo ultimo libro Il fuoco interiore (Mondadori), che non solo passa in rassegna in modo sistematic­o tutti i settori della salute in cui l’infiammazi­one è protagonis­ta insospetta­ta, ma li spiega e li «cuce» l’uno all’altro utilizzand­o come filo rosso il comportame­nto dei «soldati» che costituisc­ono l’esercito del sistema immunitari­o, capaci di innescarla e anche di spegnerla quando non serve più, a meno che non intervenga­no fattori che li traggono in inganno e li confondono.

Un esercizio narrativo che introduce i «non addetti ai lavori» in un mondo complicati­ssimo e affascinan­te, che permette anche di capire come e perché avere uno stile di vita sano ci permette di vivere più a lungo e meglio agendo su meccanismi fino a poco tempo fa sconosciut­i e insondabil­i. Tanto che gli ultimi due capitoli del libro sono dedicati, non a caso, al concetto di inflammagi­ng, cioè al rapporto fra infiammazi­one e invecchiam­ento, e all’ambiente, a sottolinea­re che possiamo fare molto da soli per il nostro benessere sapendo «come funzioniam­o».

Nonostante la difficoltà della materia, scorrendo le pagine rimane la sensazione di quanto difficile e faticosa sia la ricerca che porta a risultati concreti.

Un’utile «terapia culturale» che può aiutare a leggere con maggior consapevol­ezza, e anche con il necessario distacco, annunci improvvisi di cure o scoperte miracolose, che, specie in un periodo come questo di grandi timori e attese, trovano terreno fertile su cui attecchire.

Il fenomeno

La tempesta citokinica parte dalle difese di chi è colpito dal virus e può condurre alla morte

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