PERCHÉ L’UNIONE NON È GLI STATI UNITI
Caro Aldo, il 9 maggio era il giorno dell’europa, ma in pochi se ne sono occupati. Ho letto una bella frase di Fernando Savater, che citava Voltaire: «L’europa è una nazione fatta di nazioni» Arriveremo mai a capirlo tutti? Riusciremo a fare gli Stati Uniti d’europa? Giancarlo Gallo, Milano U
Caro Giancarlo, na premessa: ogni giorno è il giorno di qualcosa. Di solito sono cose nobili: l’europa, la Terra, il libro, il pane caldo, l’acqua fresca. Ma è una moda alla lunga un po’ stucchevole. Forse sarebbe meglio ricordare cose specifiche: un anniversario storico, una malattia che si tende a trascurare.
Stimo Fernando Savater, che ho intervistato quando tentava di fondare in Spagna un partito liberale, che è poi nato e purtroppo quasi morto. Mi sono emozionato quando al Panthéon di Parigi ho visto il sarcofago con la grande scritta: VOLTAIRE. La sua immagine di nazione fatta di nazioni è senz’altro suggestiva. Tuttavia temo che neppure la nostra generazione vedrà gli Stati Uniti d’europa. Da quando la Francia nel 2005 bocciò la Costituzione europea, la storia ha cominciato a correre all’indietro: il referendum olandese, la Brexit, la riscossa dei sovranismi. Da ultima, la Germania con un atto di incredibile arroganza si permette di sottoporre l’operato dell’indipendente Banca centrale europea alla sua Corte di Karlsruhe. Angela Merkel non c’entra nulla; ma anche il modo in cui ha gestito la crisi — perfetto per la Germania, molto meno per l’europa — conferma che passerà alla storia come statista tedesca, ma non come la prima statista europea.
Purtroppo, in questi anni le differenze culturali ed economiche tra Nord protestante e Sud cattolico (e ortodosso) si sono acuite. E l’euro è la moneta del Nord protestante. Il paragone con gli Stati Uniti d’america non regge: là c’è un ceppo egemone — bianco, anglosassone, protestante — che ha espresso i presidenti dal 1789 a oggi, con due eccezioni: John Kennedy, che fu ammazzato dopo tre anni, e Barack Obama, cui è succeduto un presidente adorato dai suprematisti bianchi. Poi certo il crogiolo è stato arricchito da italiani, ebrei, afroamericani, latinos, asiatici. Ma il nucleo culturale e valoriale era ed è ben solido, inscalfibile. Come la lingua, che è una sola. Invece due europei per capirsi parlano la lingua di una nazione che dell’unione europea non fa più parte.