Corriere della Sera

L’amore di Marcella per la poesia italiana

- di Dacia Maraini

Èmorta una grande amica dell’italia in Germania: Marcella Continanza che da 21 anni portava avanti a Francofort­e un bel festival di poesia in lingua italiana. Marcella era una donna che si faceva volere bene per la sua generosità fattiva, la sua profonda conoscenza della poesia classica. I partecipan­ti al suo festival erano soprattutt­o poeti di origine italiana che vivevano in Germania, ma ogni anno crescevano gli autori che venivano dall’america latina, dal Giappone, dagli Stati Uniti. Dimostrazi­one di quanto sia popolare e amata la lingua italiana. Lo sanno bene gli Istituti di Cultura all’estero che vivono proprio delle scuole di italiano poiché gli investimen­ti per la cultura sono pochissimi e da anni vengono regolarmen­te tagliati. Totalmente assorbiti dalle risse interne, spesso non consideria­mo l’importanza che ha un Paese nell’opinione del mondo. Gli italiani che viaggiano lo sanno bene. Dovunque si riscontra interesse e stima per la nostra creatività e preparazio­ne. Lo dimostra il fatto che gli italiani all’estero arrivano presto ai posti di massima responsabi­lità, e per merito non certo per appartenen­za o raccomanda­zione.

Ma noi che facciamo di questa stima? La buttiamo a mare, perché passiamo il tempo a dilaniarci e insultarci a vicenda, dicendo peste e corna del Paese in cui viviamo.

Siamo il popolo al mondo che si ama di meno. Qualsiasi straniero viene preso più sul serio di un connaziona­le. Il sentimento di appartenen­za a una comunità amata è considerat­a una cosa da stupidi buonisti. Per non parlare dei social che si divertono a sporcare ogni cosa che toccano.

Inutile ripetere che chi insinua bassezze vuol dire che è capace di bassezze, riversando sugli altri la sua miseria etica. Chi odia il prossimo certamente odia se stesso. Chi insulta, denigra, sospetta, insinua, è prigionier­o di un piccolo cuore incapace di immaginazi­one. L’immaginazi­one è il motore più potente del nostro corpo. L’immaginazi­one fa capire la sofferenza degli altri, fa gioire della gioia degli altri, porta a scoprire le nuove realtà, a comprender­e le possibilit­à del futuro, dà voglia di migliorare, di partecipar­e, mettendo in moto l’intelligen­za e la creatività.

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