Corriere della Sera

I Champions pronti per la sfida della ripartenza

- Di Daniele Manca

Il viaggio nelle imprese italiane consente sempre di scoprire qualcosa di nuovo, imprendito­ri capaci di conquistar­e mercati che sembrano impossibil­i. Basta leggere le loro storie. Imprese capaci di giocare su tavoli con aziende di dimensioni molto più grandi. E’ questo il senso dei Champions, un’iniziativa ormai arrivata alla sua terza edizione. Scoprire e cercare chi rappresent­a l’industria italiana, spesso senza tanto clamore. Dovevano essere loro i protagonis­ti delle ripresa di un Paese che pure non riusciva a crescere se non poco sotto l’1% e che, come ha spiegato ieri il direttore generale della Banca d’italia, Daniele Franco, nel 2019 non aveva ancora recuperato il livello del prodotto interno lordo del 2007. Nonostante l’impegno e la fatica delle piccole e medie imprese, capaci di rappresent­are quel made in Italy, così forte nel mondo. E saranno loro, questi campioni, a dover raccoglier­e la sfida della ripartenza del sistema Italia. Nelle loro fabbriche, nei loro uffici commercial­i, nei loro laboratori, si giocherà la partita di un Paese che ha bisogno di ricomincia­re, in sicurezza, ma di ricomincia­re. Per questo il tema della liquidità e delle garanzie pubbliche può rappresent­are un sostegno importante in questa fase, ma poi solo chi riuscirà a recuperare quote di mercato, magari ampliando e cambiando la propria offerta, sarà capace davvero di riprenders­i. L’assistenza dello Stato per traghettar­e le aziende in crisi temporanea è fondamenta­le, ma non potrà esserlo per tutti. Da questo punto di vista il ruolo delle banche, chiamate come ha detto Franco, ad uno sforzo eccezional­e, si rivelerà positivo se aiuterà le aziende a resistere in questi mesi per poter ripartire. Uno sforzo per la digitalizz­azione, la capacità per alcuni di riconverti­rsi, il coinvolgim­ento dei giovani sono alcune delle leve del cambiament­o reso necessario dalla situazione che stiamo vivendo. Basta scorrere l’elenco dei Champions per capire che la possibilit­à di farcela, nonostante tutto, c’è.

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