I Goncourt di primavera anticipano per aiutare l’editoria
I premi all’opera prima, ai racconti, alla poesia e alla biografia si assegnano in giugno. Ma quest’anno sono stati fatti coincidere con la riapertura delle librerie
PARIGI Il Prix Goncourt, il più importante premio letterario del mondo francofono, viene attribuito all’inizio novembre alla «migliore opera di immaginazione in prosa», ma ci sono riconoscimenti anche per l’opera prima, il racconto, la poesia e la biografia.
Di solito i «Goncourt di primavera» vengono assegnati in giugno, ma quest’anno i giurati hanno voluto celebrare la fine del confinamento e la riapertura delle librerie.
I vincitori quindi sono stati proclamati ieri, e il premio per l’opera prima è andato a Le tiers temps (Gallimard) di Maylis Besserie (1982), che ha immaginato gli ultimi giorni di vita di Samuel Beckett in una casa di riposo parigina. Il drammaturgo attende la fine e ricorda passioni, sofferenze e gioie della sua esistenza mentre osserva la vita quotidiana nell’istituto.
Premiata anche la raccolta di racconti Au coeur d’un été tout en or (Mercure de France) di Anne Serre (1960), «un autoritratto in 33 sfaccettature», mentre il riconoscimento per la poesia è andato all’ottantanovenne poeta e saggista Michel Deguy, fondatore della rivista «Po & sie», per l’insieme della sua opera.
Per la migliore biografia è stato premiato Thierry Thomas (1956) con Hugo Pratt, trait pour trait edito da Grasset. Thomas, che ha conosciuto il geniale creatore di Corto Maltese, celebra la vita e l’universo a fumetti di Pratt sottolineando la sua capacità di rompere le frontiere tra passato e presente, azione e contemplazione, utopia e pragmatismo, cultura nobile e popolare.
I giurati del Goncourt si sono riuniti in videoconferenza e hanno spiegato di avere anticipato i premi «per essere in sintonia con la tanto attesa riapertura delle librerie e per sostenere la professione».
Il settore del libro è in grave crisi in Francia dall’inizio dell’epidemia: le vendite sono diminuite del 33 per cento in marzo e dell’80 per cento e oltre in aprile. In queste settimane «sono stati creati meccanismi per rinviare i pagamenti delle librerie agli editori — ha spiegato qualche giorno fa il ministro della Cultura, Franck Riester — e devo riconoscere che gli editori, per la grande maggioranza, si sono prestati».
Ma «tutta la catena del libro» è in pericolo. Per questo il presidente Macron ha deciso per la riapertura delle librerie da subito, nel primo giorno del de-confinement, chiedendo al contempo di fare ogni sforzo per rispettare le misure di sicurezza.
La crisi
Le vendite sono crollate dell’80% in aprile. Il ministro riconosce: gli editori aiutano i librai