Paolo, passo fuori Ma Ralf non l’ha ancora fatto dentro
Complessa la trattativa col tecnico
Sintesi dell’ennesima giornata agitata: Paolo Maldini ha fatto un passo fuori dal Milan, ma Ralf Rangnick non ne ha (ancora?) fatto uno dentro. Che i due assieme non potessero stare si era già capito mesi fa, alla prima sonora bocciatura che il dt aveva riservato a uno degli allenatori preferiti dal suo amministratore delegato, Ivan Gazidis. Allora il «non mi sembra un profilo adatto al Milan» fu una doccia fredda, questa volta è stata la risposta (annunciata al club, anche se non concordata nei contenuti e nei toni) a una serie di dichiarazioni dello stesso Rangnick, soprattutto quella in cui parlava dei poteri che gli servirebbero per lavorare bene.
Un modo certamente duro, quello di Maldini, per difendere chi lavora al Milan, se stesso compreso. Ora resta da capire chi dei due sarà ancora qui la prossima stagione. Maldini quasi certamente no: non sarà questa nuova schermaglia mediatica a decidere i destini del Milan — che sono ancora tutti da definire —, ma non si può certo dire che quest’ulteriore uscita sia stata apprezzata a certi livelli, tanto meno l’accenno in cui il dt sottolinea che la proprietà non «gli ha mai detto nulla». Se le chance che restasse erano già poche, si sono ulteriormente ridotte.
Quanto a Rangnick, l’ad Gazidis è entusiasta di lui sul piano tecnico, ma non sono piaciute neanche le sue ripetute dichiarazioni, considerate improvvide: vengono vissute come un tentativo di fare pressione alla società nel bel mezzo di una negoziazione in corso. Una negoziazione tutt’altro che facile, dato che il Milan deve rispettare paletti strettissimi imposti dai bilanci e dal fair play finanziario e resa più complicata dallo stop al campionato che ha reso più fumoso lo scenario in cui ci si muove.
D’altra parte, l’insistere di Rangnick sui poteri che vorrebbe dimostra come nessun accordo sia stato già trovato e tanto meno che nulla è stato firmato tra le parti. L’allenatore tedesco resta il candidato preferito dall’ad Gazidis, ma è ancora solo un candidato. Non l’unico, pare. E neanche l’opzione Pioli, nel momento in cui non si sa se il campionato ripartirà, è già stata scartata. Diciamo che Rangnick è ancora in pole, soprattutto se resta in silenzio.