Corriere della Sera

«Sono casi dei giorni scorsi E stiamo facendo le analisi agli anziani ospiti delle Rsa»

L’infettivol­ogo Cereda: la situazione si è assestata

- Stefano Landi

MILANO È stato così nei periodi più neri dell’epidemia. Lo è anche oggi che si vede tanta luce in ogni indicatore. I dati della Lombardia influenzan­o quelli nazionali. Oggi ad esempio nella casella dei nuovi contagi qualcuno ha sbarrato gli occhi (ri)vedendo un +1.033 dopo diversi giorni sotto quota 500.

«Nessun allarme, perché su quel dato ci sono almeno due questioni che influiscon­o», spiega però il dottor Danilo Cereda, responsabi­le delle Malattie infettive dell’unità di crisi di Regione Lombardia.

Da cosa dipende quel numero?

«Dal fatto che, per un ritardo di flusso di comunicazi­one di dati dell’ats di Bergamo e qualcosa anche da Varese, 419 casi risalgono a prima del 5 maggio».

Restano 614 nuovi positivi di giornata?

«Che però vanno misurati con l’altissimo numero di tamponi. Dei 20.602 contabiliz­zati ieri, circa 4 mila erano precedenti. Ma ne restano quasi 15 mila. Per cui la percentual­e di tamponi positivi è del 4 per cento. Che significa uno su 25 eseguiti. Che corrispond­e al dato delle ultime settimane».

Uscendo per un attimo da numeri e decimali che idea vi siete fatti del trend?

«I numeri vanno sempre considerat­i nel loro insieme e quelli delle ultime quattro settimane ci raccontano un quadro in costante calo. L’ultimo R0 è intorno allo 0,5».

Fino a qualche giorno fa preoccupav­ano i numeri altalenant­i di Milano e della provincia.

«Anche da questo punto di vista la situazione sembra essersi assestata. I numeri erano alti anche in consideraz­ione del numero di abitanti: oltre 3 milioni nella provincia».

Che impatto ha avuto la Fase 2?

«Le previsioni dipendono dai comportame­nti della gente: dall’indossare mascherine e mantenere il distanziam­ento. Cosa che sta avvenendo. È grazie a queste attenzioni che siamo riusciti a ribaltare i numeri di qualche settimana fa. Il 3 aprile c’erano 1.381 pazienti ricoverati in terapia intensiva. Oggi sono 322: si sono abbassati velocement­e in pochi

● Danilo Cereda è responsabi­le delle Malattie infettive dell’unità di crisi di Regione Lombardia giorni. Anche l’attività dei pronto soccorso è tornata a numeri pre-covid».

E i nuovi contagi?

«Nella fase critica aumentavan­o anche di 3 mila al giorno. Ora 10 volte meno. E poi c’è da considerar­e che per certi versi sono positività che stiamo andando a cercare».

In che senso?

«Stiamo processand­o molti più tamponi e lo facciamo seguendo un percorso di screening mirato a certe categorie. Il personale sanitario ad esempio. E poi gli anziani nelle Rsa. Siamo quasi al 90 per cento di questa azione di tamponi sistematic­i».

Si può prevedere che finita questa fase i numeri saranno più bassi?

«Studiamo i numeri e non facciamo previsioni: il consolidar­si dei dati giorno dopo giorno però ci dà conforto».

Il tasso di tamponi positivi è del 4%. Significa uno su 25 eseguiti, come nelle ultime settimane

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