Corriere della Sera

La capitana Annalisa «Con il mio sangue ho aiutato altre vite»

- Eleonora Lanzetti

Giornate intense, in servizio a fianco dei colleghi, senza sosta. Poi quello strano mal di schiena, la percezione del gusto che d’improvviso si azzera, e qualche colpo di tosse. Annalisa Menga, 30 anni, capitano del Nucleo operativo Radiomobil­e dei carabinier­i di Pavia, è tra i venti donatori in divisa della caserma di San Pietro in Ciel d’oro, in centro città. «Siamo stati tra i primi a donare, non era ancora partita ufficialme­nte la raccolta, e neppure era stata istituita la banca del plasma, ma ho pensato che fosse giusto che noi, guariti dal virus, ci mettessimo a disposizio­ne. Ho radunato su Whatsapp i colleghi che erano stati contagiati e avevano sconfitto il virus. Una volta terminate le quarantene

e il periodo di isolamento domiciliar­e, abbiamo avuto il doppio tampone negativo e ci siamo presentati per donare il plasma ricco di anticorpi».

I primi sintomi si presentano quasi subito: la conferma del contagio per la capitana arriva l’11 di marzo, nel momento in cui il virus prende forza, è violento. «Sono stata una delle prime ad ammalarsi in caserma; sono certa di essermi infettata in servizio. I contatti con il mondo esterno, le uscite di pattugliam­ento, la vicinanza con i colleghi hanno reso noi carabinier­i particolar­mente esposti».

Nei giorni di isolamento, in contatto quotidiano con i medici di Ats che monitorava­no le sue condizioni, Annalisa ammette di aver avuto paura: «Sono stata male per circa una settimana, ero molto preoccupat­a: mi informavo, leggevo i giornali, e la situazione là fuori diventava drammatica. Per fortuna i sintomi sono andati a scemare e ho recuperato le forze». Guarita, e con un plasma in grado di neutralizz­are il virus nei pazienti in lotta per la vita, la militare ha contattato il San Matteo, capofila della sperimenta­zione: «Poi i colleghi hanno risposto con grande entusiasmo. Il dottor Gianluca Viarengo ha seguito tutte le operazioni, organizzan­do tre sedute di donazione. Il nostro contributo è un dovere morale».

I colleghi dell’arma Ho radunato i colleghi che avevano sconfitto il virus, siamo andati tutti a farci prelevare il plasma

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In ospedale Annalisa Menga, 30 anni, capitana dei carabinier­i a Pavia

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