Corriere della Sera

«Da uomo di destra dico: mai e poi mai si giudichi una scelta in prigionia»

Crosetto: ma dal governo uno spot ingiustifi­cato

- di Massimo Rebotti

Sui social ha affrontato chi attaccava Silvia Romano per dire che «mai e poi mai si può giudicare una conversion­e avvenuta in prigionia». Guido Crosetto, tra i fondatori di Fratelli d’italia, a lungo braccio destro di Giorgia Meloni, ora è fuori dalla politica, guida la rete delle imprese aerospazia­li italiane: «Ma resto un uomo di destra».

Come spiega questo clima?

«In Italia ogni giorno c’è una scusa per scannarsi, anche su cose su cui, semmai, bisognereb­be interrogar­si».

Come questa?

«Certo. Cosa si può dire di una ragazza che è stata tenuta prigionier­a per quasi due anni? Che si è felici della sua liberazion­e: senza celebrarla come una vittoria, senza farla usare dai carcerieri».

Perché non è andata così?

«Anche il lockdown ci ha incattivit­o, altro che renderci migliori. E poi ci sono, comunque, riflession­i non eludibili che questa storia pone».

La conversion­e?

«Io non posso permetterm­i di giudicare lei, persona, per una scelta fatta in condizioni estreme. Posso però fare un ragionamen­to su come il fondamenta­lismo consideri la coercizion­e un modo per convertire o su come certe ong si rapportino in modo troppo superficia­le con zone del mondo a rischio. E poi devo porre altri temi politici».

Lei non va fatta diventare un simbolo ma neppure un capro espiatorio

Tipo?

«Il circo mediatico. Gli Stati devono portare a casa qualsiasi cittadino ma non devono trasformar­lo in uno spot».

Pensa a Conte e Di Maio?

«Per me lo Stato si fa vedere, per onorarlo, quando rientra un caduto che ha servito il Paese. Altrimenti, in silenzio, fa di tutto per consegnare il rapito ai familiari».

Anche pagare un riscatto?

«Sì, come ultima ratio: prima si tenta ogni altra strada. Come fanno americani o israeliani. Ma intanto non si dice perché altrimenti tutti rapiranno italiani, e poi, chiuso il caso, si saldano i conti con i ricattator­i».

Negli attacchi l’ipotesi di un riscatto ha contato.

«Lei non c’entra, non voleva certo creare problemi quando è partita. E ora le occorre la scorta? È surreale».

Questo clima arriva da aree di destra.

«Nella destra che conosco chi fa una scelta di valore, come il volontaria­to, va rispettato. Attenti però a non usare la sua storia per giustifica­re la violenza jihadista. Insomma, si deve discernere il fatto umano da ciò che è rilevante dal punto di vista politico».

Cos’è rilevante?

«Capire come si è svolta la trattativa, per esempio, o sottolinea­re quanto l’italia non conti più nulla in Africa».

C’è una destra che non la pensa come lei?

«Non è su Silvia Romano che si misurano le differenze tra destra e sinistra. Lei non va fatta diventare un simbolo né un capro espiatorio. Lasciamola fuori dalle giuste riflession­i sulle implicazio­ni politiche della vicenda».

 ??  ?? Fondatore
Guido Crosetto, 56 anni, ex fondatore di Fratelli d’italia, ha lasciato la politica
Fondatore Guido Crosetto, 56 anni, ex fondatore di Fratelli d’italia, ha lasciato la politica

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy