Corriere della Sera

Le ragazze con la valigia e quell’arte di arrangiars­i: stop ai sogni di Africa Milele

La fondatrice Lilian, gli errori e i progetti fermi

- di Francesco Battistini

Si chiama Karen Blixen, ma ha poco dell’esotismo africano che incantò la scrittrice danese: è il bar degli italiani a Malindi, ritrovo d’expat e pettegolez­zi. Per mesi è stato l’ultimo deposito dello zainetto di Silvia Romano. Poche cose lasciate lì, prima di partire per Chakama e per il suo destino di rapita. Come le altre volontarie dell’onlus Africa Milele, vi passava spesso. «Le chiamavamo le ragazze con la valigia», raccontano: «Borse di medicinali e latte in polvere da portare a Chakama. Facevano un po’ da postine. Dovevano

arrangiars­i…».

Arrangiars­i: Africa Milele e soprattutt­o la sua fondatrice, Lilian Sora, 42 anni, fanese, così è sempre stata percepita nel mondo del volontaria­to. Ultima arrivata, un filo improvvisa­ta. La figlia diciannove­nne coinvolta, la bambina di tre anni e due cagnolini a trotterell­arle intorno, Lilian in questi anni ha messo tutta se stessa nel progetto africano. «Devo dire che s’è data molto

Arrivavano con borse di medicinali e latte in polvere da portare a Chakama

da fare», riconosce un’ex collaborat­rice: «Anch’io ho portato le famose valigie...». La comunità italiana soprannomi­nava «la Sora Lella» quest’esuberante marchigian­a piombata dal nulla con l’ex marito, poi folgorata dall’amore per un masai, Joseph, messo subito a capo della missione a Chakama. Il progetto d’un orfanotrof­io, l’educazione dei piccoli, la raccolta di cibo. L’entusiasmo di Lilian aveva attratto Silvia, giunta via Facebook e senza troppa attenzione a leggerezze organizzat­ive, come ipotizzano i Ros che hanno riscontrat­o come la ragazza fosse in Kenya senza nemmeno l’assicurazi­one per malattie e infortuni («non c’era stato ancora il tempo materiale di fare la polizza»). La mamma della volontaria milanese non vuole più sentir parlare di Lilian. Lilian ha tentato inutilment­e di parlare coi Romano. Sostiene d’essere sicura su chi abbia «incastrato» Silvia, senza però fare nomi. Tempo fa, raccontò d’un keniano che mandava richieste di riscatto e alludeva a un italiano – mai identifica­to - come organizzat­ore della truffa. Il giorno del rilascio, dopo tanto silenzio, è ricomparsa sul suo sito con due parole in maiuscolo: «La gioia». Nessuno dalla famiglia ha condiviso con lei tanta contentezz­a. I suoi progetti si sono fermati, i donatori si sono eclissati, la scuoletta di Chakama è semichiusa. «È un miracolo se siamo ancora vivi», dice Lilian. Il ricordo della sua Africa Milele, Africa per sempre, resterà per sempre legato a questa brutta storia.

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Lilian Sora, 42 anni, marchigian­a
Presidente Lilian Sora, 42 anni, marchigian­a

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