Il parà morto in caserma 21 anni fa «Scieri ucciso da tre commilitoni»
Emanuele Scieri, il giovane allievo paracadutista siciliano di 26 anni morto ventuno anni fa nella caserma Gamerra di Pisa, fu ucciso da tre commilitoni. Ne è convinta la Procura militare generale di Roma che ha concluso le indagini e a giorni chiederà il rinvio a giudizio dei tre indagati, allora caporali nella stessa caserma. Emanuele, che era appena arrivato alla caserma dopo essersi laureato in legge, sarebbe stato picchiato perché trovato in possesso di un telefonino e poi costretto ad arrampicarsi sulla torre usata per il ripiegamento dei paracadute e fatto precipitare. Infine sarebbe stato lasciato morire in una straziante agonia. Dunque per il pg Marco De Paolis i tre presunti responsabili — Andrea Antico, 41 anni, originario di Casarano (Lecce), oggi in servizio presso il 7/o Reggimento Aves di Rimini, Alessandro Panella, 41 anni, di Cerveteri (Roma) e Luigi Zabara, 43 anni, residente a Castro dei Volsci (Frosinone) — sono colpevoli di «violenza ad inferiore mediante omicidio pluriaggravato, in concorso». Commossa Isabella Guarino, la madre di Emanuele. «Da anni stiamo aspettando verità e giustizia che adesso sembra finalmente arrivare», ha detto. I tre accusati sono anche indagati dalla Procura ordinaria di Pisa.