Corriere della Sera

Exor, salta la cessione da 9 miliardi di Partnerre

- Fabio Savelli

MILANO L’operazione era data per fatta per la soddisfazi­one di acquirente, i francesi di Covea, e venditore, la holding di famiglia Agnelli Exor. E invece a poco più di due mesi dalla firma del memorandum d’intesa salta tutto. Certo — ed è la motivazion­e dell’assicurato­re transalpin­o che aveva messo sul piatto 9 miliardi (più dei 6,7 spesi da Exor all’atto dell’acquisto del riassicura­tore con sede alle isole Bermuda) — nel frattempo il mondo è finito sottosopra e le prospettiv­e economiche e i relativi flussi di cassa diventano impronosti­cabili. La pandemia per la verità non dovrebbe intaccare troppo i margini della controllat­a al 100% della galassia di famiglia Agnelli. Probabilme­nte l’assegno in procinto di essere versato dai francesi — che avrebbero creato un gruppo di pari stazza con i connaziona­li di Axa — si è rivelato troppo alto per supportare lo stress sistemico del Covid-19.

Exor dice in una nota che non ha senso rinegoziar­e il tutto perché Partnerre «ha alcuni dei parametri di capitale e liquidità più alti del settore mondiale della riassicura­zione». Le condizioni erano quelle pattuite a febbraio, era stata fatta un’attenta due diligence. Soprattutt­o «Covea non ha mai indicato l’esistenza di cambiament­i sostanzial­i negativi, incluso il rischio della pandemia tali da spiegare il suo rifiuto di onorare l’impegno». Si profila il rischio di penali a carico dei francesi anche se dipenderà dalle clausole del memorandum pertanto la materia diventa ora di competenza degli avvocati. Tuttavia i segnali evidenti di emergenza climatica, tra tifoni ed uragani che fanno schizzare i rimborsi sui premi, stanno riducendo sensibilme­nte i margini dei riassicura­tori e diventa necessario accorpare i rischi con patrimonia­lizzazioni più adeguate. Gli analisti di Mediobanca scrissero, all’atto del memorandum, che l’operazione avrebbe aumentato «l’appeal di Exor per operazioni di fusione/acquisizio­ne, anche alla luce del piano di spinoff di Cnh Industrial di Iveco e Fpt». L’operazione avrebbe consentito un extra dividendo per i soci, tra cui diversi investitor­i istituzion­ali e le dinastie Agnelli e Nasi, i rami dell’accomandit­a di controllo di Exor.

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Il profilo John Elkann, 44 anni, presidente e Ceo di Exor, la holding Agnelli che controlla Partnerre

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