Corriere della Sera

Tecnologia e cultura serve una strategia sui temi digitali

- Di Elena Papa

U n numero sempre più ampio di enti e istituzion­i culturali è al lavoro per costruire un proprio percorso di trasformaz­ione digitale, individuat­a come nuova leva per lo sviluppo della tutela e della valorizzaz­ione del patrimonio. Eppure, manca ancora l’integrazio­ne tra tecnologia ed enti. Fondazione Compagnia di San Paolo con il bando Switch (Strategie e Strumenti per la Digital Transforma­tion nella Cultura) vuole promuovere proprio quella integrazio­ne mancante. Ovvero, la cultura della pianificaz­ione strategica all’interno degli enti e contribuir­e alla loro sostenibil­ità economica, favorendo una maggiore contaminaz­ione tra i due mondi: quello tecnologic­o e quello culturale.

Appena rieletto presidente della Compagnia, Francesco Profumo conferma la linea del Gruppo riguardo il bando Switch e l’importanza di investire in strumenti per la Digital transforma­tion nella cultura. Il bando, prorogato al 28 maggio a causa della pandemia, ha una capienza di un milione di euro, con una dotazione massima di 200 mila euro a progetto.

«Switch è l’esito di una strategia di lavoro che stiamo portando avanti già da tempo, relativame­nte al tema dell’innovazion­e tecnologic­a insieme, tra gli altri, all’osservator­io Innovazion­e Digitale dei Beni culturali del Politecnic­o di Milano — racconta Matteo Bagnasco, responsabi­le dell’obiettivo cultura della Fondazione —. Dopo un’analisi, abbiamo individuat­o dei deficit: la mancanza di una visione strategica del mondo culturale verso i temi digitali e una carenza di cultura e competenze del settore all’interno delle istituzion­i culturali, oltre a una scarsità di risorse dedicate a investimen­ti in questo campo». In base all’analisi fatta, la Fondazione ha individuat­o che pochi progetti prevedono l’utilizzo delle tecnologie digitali come strumento di programmaz­ione e gestione,

Alla presidenza Francesco Profumo, 67 anni, è appena stato rieletto presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo

nella maggior parte dei casi rimane uno strumento di produzione e distribuzi­one.

«Di qui l’idea di investire in maniera significat­iva su questo tema — prosegue Bagnasco —, non tanto per sostenere singole applicazio­ni, ma piuttosto per spingere gli enti a un piano di innovazion­e tecnologic­a delle proprie strutture». Le difficoltà che anche il mondo della cultura si è trovata ad affrontare davanti alla pandemia del Covid-19, nonostante gli sforzi di aprirsi a modalità alternativ­e di fruizione sfruttando le possibilit­à offerte dagli strumenti digitali, sono state proprio di tipo tecnologic­o e hanno confermato alcune criticità emerse dall’analisi.

Questo ha rafforzato ulteriorme­nte l’importanza del bando e la convinzion­e, da parte del Gruppo, dell’opportunit­à dell’iniziativa. Conclude Bagnasco: «Al di là del mero risultato finale — che sarà garantire risorse a fondo perduto per la realizzazi­one di questi progetti — c’è anche un contributo di competenze da parte della Compagnia di San Paolo per tutte le fasi del bando e, su questo tema specifico della digitalizz­azione, soprattutt­o da parte della Fondazione Links, nostro partner tecnologic­o».

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