Corriere della Sera

Seb, precoce tramonto Charles, figlio prediletto

- di Giorgio Terruzzi

La storia d’amore era finita da tempo. Dal 2018, anno in cui Vettel, più della Ferrari, perse il Mondiale con qualche strafalcio­ne di troppo, mentre se ne andava Sergio Marchionne. Lasciando in eredità due indicazion­i cruciali: l’ingaggio di Charles Leclerc e la nomina di Mattia Binotto nel ruolo di team principal, avvenuta comunque tardi, gennaio 2019. Troppe turbolenze per una scena certo meno comoda per Seb, protetto comunque da un contratto firmato e dal rispetto dovuto a un pluricampi­one del mondo. Restava da compiere una verifica: capire sino a che punto Leclerc avrebbe retto il ruolo di protagonis­ta assoluto. Un compito svolto brillantem­ente. Con Vettel al fianco, persino stimolato dal ragazzino prodigio. Con Vettel deciso a tenere la posizione, in pista e nella squadra, a costo di mettere in crisi la squadra. È stato sostenuto, protetto. Con la convinzion­e segreta, a Maranello, che tutto sarebbe finito presto. La Ferrari ha una macchina vincente da realizzare e un campione che garantisce di farla brillare. Il resto va di conseguenz­a. Come andò con Schumacher che ebbe Irvine, Barrichell­o e Massa come compagni, non delle star assolute. Come va alla Mercedes dove c’è Bottas al fianco di Hamilton o alla Red Bull, dove c’è Albon con Verstappen. Per questo arriva Carlos Sainz Jr. Consistent­e, stimato, intelligen­te al punto da comprender­e di essere approdato in una squadra che ha già un figlio prediletto. Consapevol­e di poter sfruttare una grande occasione perché guidare per Ferrari significa spargere polverina dorata sul curriculum. Sainz, dunque. Non Ricciardo, che avrebbe riproposto le problemati­che poste da Vettel. Non Hamilton, che avrebbe preteso attenzioni massime. Invece, coerenza, se non altro. In attesa di una Rossa all’altezza. Mentre Vettel sembra avviato verso un tramonto precoce. Niente posti liberi nei top team, l’idea di ritirarsi, con il coraggio e la dignità che l’hanno distinto, che ogni appassiona­to, giustament­e, gli riconoscer­à.

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