Le posizioni
Italia viva
Il partito di Matteo Renzi, attraverso Teresa Bellanova, ministro per le Politiche agricole, si è battuto con forza (anche con la minaccia di dimissioni), per il via libera alla regolarizzazione di 600 mila persone tra lavoratori stranieri (inclusi i braccianti agricoli), colf e badanti che risultano sprovvisti di permesso di soggiorno
M5S
Il Movimento, per voce di Vito Crimi, capo politico reggente e viceministro dell’interno, si è sempre detto contrario alla sanatoria. «Continueremo a fare tutto quello che serve per l’emersione del lavoro nero di italiani o stranieri — ha detto Crimi —. Ma se c’è una sanatoria modello Maroni, Bossi o Fini e altri non ci stiamo». Posizione manifestata fino all’ultimo
Pd
Il Partito democratico, con Giuseppe Provenzano, ministro per il Sud e la Coesione territoriale, è stato tra i più convinti sulla necessità di concedere la sanatoria ai migranti. «La regolarizzazione e l’emersione del lavoro nero non solo rispondono a esigenze di giustizia ma sono anche un incentivo a fare ulteriori passi di modernizzazione per il mondo agricolo»
Leu
Liberi e uguali, con Nicola Fratoianni, portavoce di Sinistra italiana, ha sostenuto le ragioni della regolarizzazione: «È una questione di giustizia e di buon senso». Per Fratoianni il M5S doveva chiarire «se sta con chi sfrutta i migranti o con chi difende i diritti» e ha accusato il reggente Crimi di essere «un po’ confuso» perché fermo al primo governo Conte