Maxi-ecobonus in cinque rate Ma ci sarà il limite dei 60 mila euro Per i nuclei familiari prevista tutela dello stipendio, copertura delle spese dalla cura dei bambini alla mobilità verde e incentivi per le ristrutturazioni
Dall’1 luglio sarà possibile usufruire dell’ecobonus formato maxi: una detrazione fiscale del 110% sulle spese sostenute entro il 31 dicembre 2022 per l’efficientamento energetico e la messa in sicurezza degli edifici.
Il decreto Rilancio approvato dal consiglio dei Ministri ha definito il perimetro di un provvedimento atteso dalle famiglie e dalle imprese edili, in gravissime difficoltà dalla crisi del coronavirus. Le regole hanno presentano sostanziali differenze rispetto all’ecobonus attualmente in vigore e che proseguirà comunque fino a fine anno per gli interventi sulle singole unità immobiliari e fino alla fine del 2021 per gli interventi in condominio. Cambia la misura dell’agevolazione (attualmente a seconda delle opere si va dal 50% al 75%, i lavori più diffusi sono al 65%) ma, cosa ancora più interessante, si ac25% corciano i tempi per i rimborsi del Fisco: cinque anni anziché 10. In pratica chi spendesse 50 mila euro invece di 3.250 euro all’anno per 10 anni ne riceverà indietro 11 mila all’anno per cinque anni.
Si restringe però il numero dei soggetti e delle tipologie immobiliari interessate: il maxi bonus sarà attribuito solo alle persone fisiche e solo per le abitazioni in condominio o per quelle indipendenti che però siano anche prima casa del contribuente. L’ecobonus attuale si applica invece a qualsiasi immobile e anche ai soggetti Ires.
Il nuovo bonus si applica innanzitutto agli interventi di coibentazione degli edifici aventi ad oggetto almeno il della superficie esterna. Il tetto di detraibilità è di 60 mila euro per ogni unità immobiliare indipendente o in condominio. Il limite di spesa scende a 30 mila euro per singola unità immobiliare per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti ad elevata efficienza. Inoltre è agevolata, nel limite di 48 mila euro per unità, l’installazione di pannelli fotovoltaici, con l’obbligo però di cessione al Gse dell’energia autoprodotta e non consumata. Questi interventi dovranno garantire il miglioramento di almeno due classi di prestazione energetica dell’edificio.
Il maxibonus si otterrà anche con l’installazione di colonnine di ricarica per le vetture elettriche ed effettuando interventi di consolidamento statico in funzione antisismica.
Nel computo delle spese agevolabili rientrano i costi sostenuti per i professionisti e tutti gli altri interventi di efficientamento energetico purché effettuati contestualmente alle operazioni di cui dicevamo sopra.
Ci sarà più burocrazia: bisognerà come ora pagare le fatture con bonifico parlante e inviare per via telematica la documentazione tecnica all’enea, ma servirà anche una relazione che asseveri la congruità dei costi sostenuti.
Molto importante infine un’opportunità data ai contribuenti, per scongiurare il rischio di incapienza (imposte dovute al Fisco più basse della detrazione e conseguente impossibilità di sfruttare completamente il bonus): la possibilità di cedere il credito fiscale a una banca o all’impresa fornitrice, che diventerà titolare dell’agevolazione oppure cederla a sua volta.
Per 18 mesi
La detrazione fiscale scatterà dal primo luglio per lavori fino a dicembre 2022