Moduli, seconde case, dentisti Così da lunedì l’italia riparte
ROMA I divieti saranno soltanto due: assembramento e trasferimento in un’altra regione. Tutto il resto si potrà fare. Anche andare a fare acquisti nei centri commerciali. Il 18 maggio apriranno i negozi e i ristoranti, i parrucchieri e i centri estetici, gli studi di odontoiatria potranno eseguire anche gli interventi non urgenti. Distanza e mascherina saranno ormai una costante per tutti, ma se oggi i primi dati del monitoraggio del ministero della Salute saranno positivi, la ripartenza dopo il lockdown imposto dall’epidemia da coronavirus sarà quasi interamente completata. E dunque il modulo dell’autocertificazione dovrà essere usato soltanto per giustificare il viaggio oltre i confini regionali consentito per tre motivi: lavoro, salute, particolari esigenze. Se nelle due settimane successive si avranno i risultati che tutti sperano, dal 1° giugno si potrà cominciare a spostarsi da una regione all’altra purché abbiano pari indice di contagio. Il premier Giuseppe Conte l’ha confermato ieri sera: «Aspettiamo perché troppi trasferimenti potrebbero condizionare una variazione della curva epidemiologica elaborata su base regionale». La linea comunque è tracciata, come ha spiegato il ministro Francesco Boccia ai governatori: «Adesso la responsabilità è vostra, chi non farà rispettare le regole sarà responsabile di eventuali nuovi contagi». E in quel caso sarà il governo a intervenire con nuove chiusure. Se invece l’r0 continuerà a scendere le linee guida potranno essere riviste e alcune limitazioni allentate.
Autocertificazione
All’interno della propria regione ci si potrà spostare, dunque il modulo di autocertificazione non servirà più. Per varcare il confine bisognerà invece giustificare il trasferimento che rimane consentito per tre ragioni: «Motivi di lavoro, motivi di urgenza, motivi di salute». Non sarà ancora consentita la visita ai congiunti fuori regione.
L’assembramento
Rimane il divieto di assembramento e dunque per strada, ma anche nei luoghi chiusi, bisognerà mantenere le distanze. Saranno fissate metrature standard per i locali pubblici, mentre nelle abitazioni private dovrebbe rimanere il divieto di organizzare feste o comunque eventi dove non sia possibile garantire distanziamento.
Incontri con amici Mascherina
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Oltre ai congiunti si potranno vedere gli amici. Non dovrebbero esserci limitazioni sul numero di persone che si potranno incontrare, ma si dovrà tenere comunque la distanza e quando non è possibile indossare la mascherina. Una raccomandazione che varrà in maniera particolare per i ragazzi.
La mascherina sarà obbligatoria per i luoghi chiusi e per i negozi, in alcuni casi — ad esempio l’acquisto di generi alimentari — anche i guanti. Rimarrà raccomandata in tutti i luoghi aperti e affollati, ad esempio le strade con molti negozi.
Centri commerciali
La riapertura dei negozi comporterà anche la ripresa dei centri commerciali. Si stanno studiando le regole per garantire la sicurezza. Ci saranno ingressi scaglionati e non è escluso che si prevedano anche orari differenziati di apertura e chiusura.
Bar e ristoranti
Rimane fissata la riapertura di bar e ristoranti che dovranno però garantire un distanziamento di 4 metri per cliente. Le associazioni stanno stilando il protocollo con il governo: con il trascorrere delle settimane, se ci sarà una curva epidemiologica in discesa le regole potrebbero anche essere riviste.
Le seconde case
Sarà consentito andare nelle seconde case, purché si trovino nella regione di residenza, anche per soggiornare. Rimane invece in vigore il divieto di andare nelle seconde case che si trovano in altre regioni se non per motivi di urgenza legati alla manutenzione.
Parrucchieri
Si potrà andare soltanto su appuntamento e i titolari dovranno far rispettare la distanza di almeno 2 metri tra i clienti. Oltre a tutte le misure di sanificazione e igiene, si dovrà indossare sempre la mascherina e sarà obbligatorio il lavaggio dei capelli prima di sottoporsi a tutti gli altri trattamenti. Ai clienti bisognerà dare «mantella o un grembiule monouso e utilizzare asciugamani monouso. Se riutilizzabili, devono essere lavati ad almeno 60 gradi per 30 minuti. Una volta usati debbono essere posti e conservati in un contenitore con
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