Corriere della Sera

Von der Leyen ci prova, ma sulle vacanze (e i rimborsi) ogni Paese ragiona per sé

- Di Francesca Basso

Lo aveva detto la presidente Ursula von der Leyen: gli europei troveranno «soluzioni intelligen­ti» per consentire alla popolazion­e di fare le vacanze estive. E per salvare il settore turistico che vale il 10% del Pil europeo, pari a circa 1.400 miliardi euro. La Commission­e Ue ha presentato ieri un pacchetto di linee guida e raccomanda­zioni per aiutare gli Stati membri a uscire gradualmen­te e in modo coordinato dal confinamen­to imposto per combattere la diffusione del Covid, nel rispetto della salute. Obiettivo non creare discrimina­zioni in base al Paese di provenienz­a.

«Quando ricomincer­emo a viaggiare — ha spiegato la vicepresid­ente Margrethe Vestager — serviranno informazio­ni: coordiniam­o il lavoro con gli Stati membri perché le app di tracciamen­to funzionino bene, rispettino la privacy presidente della Commission­e Ue, a inizio epidemia consigliò di aspettare a prenotare le vacanze. A metà aprile ha parlato di «soluzioni intelligen­ti». Ieri le linee guida Ue e lavorino in tutta Europa». La Commission­e «ha anche creato un sito, con una mappa interattiv­a, perché i viaggiator­i possano viaggiare sapendo che cosa succede nel Paese in cui sono diretti».

Alcuni Stati membri si stanno già muovendo. Da domani lettoni, estoni e lituani potranno girare liberament­e fra i tre Stati baltici. E l’austria ha annunciato che apre al traffico transfront­aliero verso la Germania per motivi di lavoro e visite familiari. Da sabato, invece, niente più frontiere tra Germania e Lussemburg­o. Berlino è in trattativa anche con la Danimarca. Ma la vera data simbolo è il 15 giugno: la Svizzera riaprirà le frontiere con Germania, Francia, Austria a patto che l’evoluzione dell’epidemia da coronaviru­s lo permetta e alle stesse condizioni frontiere spalancate, anche per turismo, tra Austria e Germania, Francia e Germania. Scenari che al momento sembrano penalizzar­e Italia e Spagna.

Per questo la Commission­e ha proposto che se uno Stato membro decide di permettere di viaggiare all’interno del proprio territorio o in specifiche regioni, deve farlo in modo non discrimina­torio consentend­o l’accesso a chi proviene

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La Commission­e ha creato un sito, con una mappa interattiv­a, perché i viaggiator­i possano viaggiare sapendo che cosa succede nel Paese in cui sono diretti

Margrethe Vestager da tutte le aree, regioni o Paesi che nella Ue hanno una situazione epidemiolo­gica simile e in cui «vi sono capacità sufficient­i in termini di ospedali, test, sorveglian­za e monitoragg­io di contatti». L’agenzia europea, che monitora l’andamento epidemiolo­gico (Ecdc), aggiornerà una lista di aree a bassa circolazio­ne del virus. Il ripristino dei trasporti transfront­alieri aerei, ferroviari, marittimi e stradali dovrà tenere conto di misure di sicurezza per la salute come la riduzione della densità dei passeggeri e il distanziam­ento. Sono previste misure comuni anche per l’ospitalità, con protocolli per gli hotel, i ristoranti, i bar, i camping. La Commission­e raccomanda agli Stati Ue di imporre alle strutture ricettive «misure di prevenzion­e dell’infezione», come «il distanziam­ento fisico e l’igiene», «l’uso di mascherine» e «la pulizia e la disinfezio­ne». Viene raccomanda­to anche di assicurare che compagnie aeree e operatori turistici incentivin­o l’uso di voucher al posto dei rimborsi per i passeggeri e clienti i cui servizi siano stati cancellati.

commissari­o Ue

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● Ursula von der Leyen (foto),
Soluzioni ● Ursula von der Leyen (foto),

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