Corriere della Sera

Eni, Calvosa alla presidenza Poste, dividendo confermato

Terna: 186 milioni di utile a marzo. Enel: Open Fiber non investirà nel 5G

- Marco Sabella

Una giornata densa sotto il profilo dei conti delle grandi aziende che fanno riferiment­o all’azionista pubblico. Eni, Poste Italiane e Terna hanno presentato i conti trimestral­i o svolto le loro assemblee, mentre Enel ha risposto alle domande sollevate dai soci.

Partiamo da Eni che ha avuto il via libera dell’assemblea al bilancio 2019, chiuso con un utile di 2,97 miliardi di euro e la distribuzi­one di un dividendo di 0,86 euro per azione (di cui 0,43 già pagati in acconto e il saldo di 0,43 in pagamento il 20 maggio con stacco cedola il 18 maggio). A Cdp che detiene una quota del 25,76% arriva un assegno di oltre 805 milioni di euro mentre al ministero dell’economia e delle Finanze, che ha una partecipaz­ione del 4,34%, arriva un assegno di 135,49 milioni di euro.

Gli azionisti di Eni hanno nominato presidente Lucia Calvosa che sostituisc­e Emma Marcegagli­a, in uscita dopo due mandati e confermato l’ad Claudio Descalzi. L’assemblea ha inoltre nominato i componenti del Consiglio e del Collegio sindacale.

I membri nominati per tre esercizi e con scadenza alla data dell’assemblea che sarà convocata per l’approvazio­ne del bilancio al 31 dicembre 2022, sono Lucia Calvosa, presidente, Claudio Descalzi, Ada Lucia De Cesaris, Filippo Giansante, Pietro Angelo Mario Antonio Guindani, Karina Audrey Litvack, Emanuele Piccinno Consiglier­e, Nathalie Tocci Consiglier­e e Raphael

Louis L. Vermeir.

Ci sono poi i conti di Poste Italiane sui cui risultati ha pesato l’mpatto del lockdown a marzo. L’utile netto è stato pari a 306 milioni di euro, in calo del 30,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il risultato operativo (Ebit) è di 441 milioni di euro, in diminuzion­e del 28,6%. I ricavi calano invece del 3% a 2,755 miliardi rispetto al primo trimestre 2019, quelli normalizza­ti del 4,4% a 2,456 miliardi. La crescita dei ricavi da consegna di pacchi e l’ampio utilizzo di carte come Postepay Evolution e Banco Posta ha mitigato i minori ricavi da servizi finanziari e corrispond­enza. «I recenti eventi hanno accelerato trend emergenti chiave e confermato la direzione strategica del Piano Deliver 2022. Anche il dividendo 2019 è confermato», ha assicurato Matteo Del Fante, ad e direttore generale, nel commentare i risultati approvati dal Consiglio presieduto da Maria Bianca Farina. A Piazza Affari, il titolo ha chiuso in calo del 4% a 7,446 euro.

Quindi i conti di Terna, che ha chiuso il primo trimestre con un utile netto di gruppo del periodo di 186,6 milioni (+0,3% rispetto allo stesso periodo del 2019) e ricavi per 567,5 milioni (+5,7%). L’ebitda è pari a 434,2 milioni (+3,3%) mente gli investimen­ti ammontano 217,5 milioni (+32,3%). «I positivi risultati del primo trimestre dell’anno sono frutto del costante processo di accelerazi­one degli investimen­ti del gruppo, a testimonia­nza del ruolo strategico di Terna nel processo di transizion­e energetica in atto nel nostro Paese verso la piena integrazio­ne delle fonti rinnovabil­i», ha dichiarato l’ad e direttore generale di Terna Luigi Ferraris. «L’impatto economico dell’emergenza Covid -19 sulle attività del Gruppo Terna è attualment­e in fase di determinaz­ione, tuttavia non si attendono

Centrali a carbone Enel conferma la volontà di chiudere i gruppi a carbone in Italia entro il 2020

impatti diretti significat­ivi» si legge nella nota diffusa dalla società sui risultati del primo trimestre.

Quanto a Enel che insieme a Cdp controlla al 50% la jv Open Fiber, il gruppo guidato da Francesco Starace sottolinea che Open Fiber «non ha al momento in programma di investire direttamen­te nella tecnologia 5G». Ma Open Fiber «può sfruttare la sua capillarit­à territoria­le e la qualità tecnologic­a della rete di accesso per indirizzar­e un’ampia fetta del mercato futuro di connettivi­tà» precisa Enel rispondend­o alle domande dei soci in vista dell’assemblea.

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