Addio a Miloslav Stingl: esplorò e studiò le Americhe e l’oceania
L’antropologo ceco Miloslav Stingl, ricercatore di fama internazionale di etnologia sulle popolazioni native antiche e moderne del Perù, del Messico, del Nord America e della Polinesia, è morto a Praga all’età di 89 anni dopo una lunga malattia. L’annuncio della scomparsa è stato dato dalla famiglia alla radiotv ceca. Autore di 41 libri, molti a carattere divulgativo, Stingl era noto particolarmente per
L’ultimo paradiso. Misteri e incanti della Polinesia (prima edizione originale
1974), tradotto in 11 lingue e in italiano pubblicato per la prima volta dall’editore Mursia nel 1986. Stingl ha lavorato per l’accademia delle Scienze, dove si specializzò in culture extraeuropee, e ha insegnato a lungo all’università di Praga. Si concentrò principalmente sulle indagini sugli aborigeni Maya, polinesiani e australiani, compiendo numerosi viaggi etnografici e trascorrendo quasi 20 anni viaggiando per il mondo. Era membro della Società degli Americanisti e della Società degli Oceanisti ed è stato consulente dell’unesco. Era uno degli studiosi cechi più tradotti all’estero, particolarmente attento agli aspetti materiali e spirituali delle civiltà tradizionali extraeuropee svolgendo tra l’altro un’indagine sulla «tribù perduta» dei Maori. È autore anche di ricerche sulla fine dell’impero Maya e di studi sui nativi nordamericani.
© RIPRODUZIONE RISERVATA