Corriere della Sera

Da lunedì 2,7 milioni di addetti presenti sui posti di lavoro Le regole per gestire personale e clienti in negozi, bar e botteghe I commercian­ti: troppi vincoli, servono regole sostenibil­i

- Giampiero Rossi

(Fotogramma) per tante persone che hanno già visto le proprie vite rivoluzion­ate dall’emergenza che ha travolto tutto e tutti. Ma in ogni caso la stessa ordinanza lombarda rinvia ai testi governativ­i tutto ciò che ancora richiede di essere chiarito. E non è poco. «Domani mattina ci sarà un incontro con il nostro comitato tecnico scientific­o e con il governo che ci chiarirà quali aperture vuole fare il 18 maggio e quali sono le ulteriori linee d’azione che vuole adottare e non ha ancora comunicato», ha spiegato ieri pomeriggio lo stesso presidente Fontana. Con una sottolinea­tura: «I sindaci sono preoccupat­i perché non ci sono ancora misure definitive da parte del governo».

Ma nel frattempo la reazione più ruvida arriva dai commercian­ti che, attraverso Confcommer­cio Lombardia, chiedono «regole certe, facilmente applicabil­i e sostenibil­i». Ieri mattina, all’incontro del Patto per lo sviluppo, l’associazio­ne di categoria ha sollevato energicame­nte il tema a nome di oltre 140 mila imprese: «Non è pensabile, ad esempio, che pubblici esercizi e ristoranti possano riprendere l’attività con l’obbligo di mantenere 4 metri quadrati per cliente perché misure come questa, se rese obbligator­ie, non sarebbero, in tutta evidenza, economicam­ente sopportabi­li». E anche a proposito della misurazion­e della temperatur­a — obbligator­ia per dipendenti e raccomanda­ta per i clienti — i commercian­ti obiettano: «Anche solo all’atto pratico, per lunedì sarà impossibil­e reperire una quantità sufficient­e di termoscann­er».

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