Messi in gruppo, con deroga Un ispettore per ogni club
Tocca a Messi. Anche se la Catalogna è ancora alla fase 0, da oggi tutti i club della Liga spagnola possono riprendere l’allenamento in gruppi di 10 giocatori, nonostante sette squadre (Barcellona, Espanyol, Real Madrid, Atletico Madrid, Getafe, Leganes e Valladolid) siano nelle regioni più colpite dal virus e quindi abbiano avuto bisogno di una deroga per restare alla pari con i club delle altre zone della Spagna. Secondo un’indiscrezione del quotidiano As il campionato riprenderà a fine giugno, con le squadre in campo tutti i giorni della settimana, lunedì compreso, con un intervallo di 72 ore tra una partita e l’altra per ciascuna squadra. In generale, il calcio d’inizio dovrebbe essere dato alle ore 20, ma in alcune zone della Spagna, quelle più calde come l’andalusia, le partite potrebbero cominciare alle 23, anche per esigenze televisive. Da oggi gli allenamenti di gruppo si svolgeranno, come quelli individuali dei giorni scorsi, sotto lo stretto controllo dei delegati della Liga – 42, uno per ogni squadra di A e B – che presenziano a tutte le sedute di allenamento. Javier Aguirre, allenatore del Leganes, si è lamentato perché al suo preparatore atletico è stato proibito l’uso di un amplificatore durante gli esercizi di alcuni giocatori, ma il «giallo» sull’insolito divieto si è presto risolto: l’allenamento era ripreso dalle telecamere per essere diffuso ai media e doveva essere privo di parolacce, nei limiti del possibile. In campo per gli allenamenti di (mini) gruppo ci sarà anche anche Rafael Jimenez, detto Fali, difensore del Cadice (squadra in testa al campionato di seconda divisione) che è stato l’unico tra A e B spagnola a non voler sottoporsi ai test per il coronavirus. «Tornerò a giocare solo quando ci sarà un vaccino e nel frattempo non guadagnerò nulla perché non lo merito» aveva detto il giocatore, che però è stato convinto abbastanza in fretta dal club a rientrare nei ranghi. E a fare i test.