Professionisti fuori dalla lista degli aiuti
Un «tesoretto» da cui sono stati esclusi all’ultimo secondo perché «iscritti a casse previdenziali autonome». Non se lo aspettavano e ora promettono battaglia. In Parlamento. Ma soprattutto fuori. Con manifestazioni proprio mentre senatori e deputati esamineranno il nuovo decreto Rilancio. Perché architetti, ingegneri, avvocati, commercialisti, notai, ma anche tutti i lavoratori delle professioni sanitarie, infermieri, medici, dentisti e tutti coloro che sono iscritti ad un ordine professionale non potranno accedere al finanziamento del fondo perduto destinato a chi nell’aprile di quest’anno ha perso due terzi di fatturato rispetto all’aprile 2019. Una misura destinata a tutte le partite Iva ma non ai professionisti iscritti alle casse. Di fatto così esclude milioni di persone che a causa del lockdown hanno dovuto chiudere studi e sospendere le attività. Sono almeno 2,4 milioni e nella maggior parte dei casi si tratta di giovani professionisti che non potranno accedere al contributo e che già prima non navigavano nell’oro. Gli esclusi parlano di «scelta inaccettabile» e di «atteggiamento sostanzialmente punitivo della politica». Si spera invece che si tratti semplicemente di una svista che verrà presto corretta.