CAPUA: «LA NATURA POTRÀ SALVARCI»
Domani su 7 parla la virologa che sta combattendo Covid-19. E negli Usa devastati dal virus si avvicina la sfida Trump-biden
Bisogna cambiare le mappe mentali, perché non c’è gloria che tenga. Nessuno escluso. La fragilità ci accomuna. La pandemia insegna. Ilaria Capua, virologa italiana di fama mondiale, diventata tra le nuove protagoniste della comunicazione post coronavirus, ne è certa. Competenza e sorriso hanno conquistato folle spaesate di fronte all’emergenza pandemica. Alla sua esperienza professionale e umana, 7 dedica la copertina del numero in edicola domani con il Corriere: dal 26 maggio, sempre con il quotidiano nelle edicole sarà possibile acquistare anche il suo nuovo libro: Il dopo. Il virus che ci ha costretto a cambiare mappa mentale (Mondadori).
Il traguardo più immediato da raggiungere? «Un futuro meno di corsa: meno macchine, meno aerei. Progettare un’esistenza virtuosa, con Madre natura: senza di lei ci estingueremmo. Lei ci salverà. Perché ci sta dicendo che così non va più bene. Ma ci sta dando anche consigli per progettare un nuovo mondo», afferma Capua nell’intervista di Maria Luisa Agnese: collegamento Milano-gainesville, cittadina dove risiede la virologa e ha sede l’università della Florida. Un virus, Covid-19, che ha evidenziato nuove fragilità. «Una generazione di personaggi che ci ha portati fin qui sta sparendo. Ma il virus sembra meno aggressivo con le donne, considerate da sempre più fragili». La virologa romana non lo è. Si considera
una guerriera. «Ora mi aspetto la prossima sberla»: ricorda l’indagine giudiziaria che la investì nel 2013 durante il mandato alla Camera dei Deputati; indagine rivelatasi infondata. Venne prosciolta. Dimissioni e trasferimento negli Usa con la famiglia. A cui quest’esperienza di isolamento l’ha ancora più legata.
Gli States della ricerca scientifica, gli States in attesa delle elezioni presidenziali: confronto tra Donald Trump, 73 anni, repubblicano e lo sfidante Joe Biden, 78 anni, democratico. Over 70 e quindi in «fascia protetta» per la pandemia. Quest’ultima ha sconvolto le regole del gioco: le Presidenziali 2020 (voto il 3 novembre) una Mission Impossible. Emerge dall’analisi corale fatta da 7. Il «carrozzone elettorale» appare privo dei suoi capisaldi, raccontano Andrea Marinelli, Giuseppe Sarcina e Marilisa Palumbo: i comizi di Trump e di Biden; in forse le convention, rito collettivo tra i più amati. In una crisi così nera gli eventi virtuali devono portare fondi a molti zeri: il gap tra Donald e Joe è forte. E se i sondaggi valutano la popolarità degli sfidanti (Viviana Mazza), si discute fin d’ora sul come votare (Massimo Gaggi) e la battaglia ha già tinte feroci. Sono invece solo sfumature, scrive Greta Sclaunich, quelle che hanno cambiato pratica e percezione di sesso ed erotismo: nel decennio tra la pubblicazione di Cinquanta sfumature di grigio e del caso editoriale Persone Normali. Oggi a farci paura è la tenerezza.