Corriere della Sera

Allenament­i avanti piano L’incubo degli infortuni «Il rischio è davvero alto»

Zaccheroni: «Una follia dopo 70 giorni, pesano gli interessi»

- Monica Colombo Guido De Carolis

Il motore è stato riacceso, la macchina però si sta ancora scaldando e dovrebbe iniziare a ripartire, con molta calma, oggi. Dopo oltre 70 giorni di inattività quasi totale, il via libera agli allenament­i collettivi arrivato dal Cts non si è tradotto in una ripresa immediata delle sedute di lavoro tradiziona­li, quelle con partitelle e contrasti, anche perché il protocollo dovrebbe essere attivo da oggi.

Gran parte dei club torneranno a una parvenza di normalità, se così si può dire. Se ci sarà il via libera ufficiale, la prima a riprendere oggi a pieno regime dovrebbe essere l’inter, ma sono pronte anche Roma, Atalanta, Fiorentina, Parma, Napoli mentre aspetteran­no ancora un po’ Juventus, Lazio, Milan, Torino, Samp, Genoa e Bologna, continuand­o con gli allenament­i a gruppetti, per ragioni varie, soprattutt­o per concludere tamponi e test medici. Fino a ieri si stava distanziat­i e il pallone era una patata bollente da maneggiare con cura. Da oggi non lo si dovrà più fare: quindi sì alle partitelle. La preoccupaz­ione però è quella legata agli infortuni. Con la ripartenza della serie A fissata per il 13 giugno, rimettersi in forma in tre settimane è una evidente forzatura. Per il tecnico del Liverpool, Jurgen Klopp, «la ripresa degli allenament­i è come il primo giorno di scuola: i giocatori erano di buon umore e in buona forma». I calciatori però non sono per nulla contenti, né in Italia né in Europa e la paura d’infortuni è alta.

Giocare ogni tre giorni, senza soste per quasi due mesi, fa esplodere il rischio di infortuni. L’ex allenatore del Milan, Alberto Zaccheroni lancia l’allarme. «La ripresa del campionato dopo 70 giorni di pseudo inattività mi pare folle, del resto non avverrebbe se non fosse figlia di interessi economici o dettata dalla necessità di assegnazio­ne dei titoli e di stabilire promozioni e retrocessi­oni. È una situazione

Tutto fermo forzata, pesante psicologic­amente per i giocatori che già arrivano da un lungo periodo di lockdown e in caso di nuovo contagio si dovrebbero chiudere ancora in ritiro. La squadra non sarebbe tranquilla. Anche la fase di preparazio­ne

Sara Gama guida un vecchio allenament­o della Juventus donne (Getty Images) è falsata, normalment­e si arriva al campionato giocando amichevoli».

Per Emanuele Marra, preparator­e atletico di Vincenzo Montella alla Fiorentina, alla Sampdoria e al Milan, i rischi sono alti. «Gli oltre due mesi trascorsi dall’ultima partita di campionato non sono stati di totale inattività, i profession­isti hanno seguito le indicazion­i dei preparator­i, ma servirà molta attenzione negli allenament­i. Occorrerà gradualità specie per disputare partitelle

Forzatura Per il tecnico Alberto Zaccheroni, 67 anni, la ripresa della A è una forzatura (Epa)

a campo intero. Saranno necessarie almeno tre settimane di sedute per essere pronti alle gare».

Marra però avverte. «Se il campionato riprenderà il 13 giugno vedremo nelle prime settimane numerosi casi di crampi o di cali atletici nel finale delle partite, come succede a inizio stagione. Il rischio di infortuni è reale, non tutte le squadre hanno attitudine a giocare ogni due-tre giorni. È fondamenta­le lavorare sul recupero. L’aspetto che inciderà di più è quello psicologic­o: in caso di positivo, subentra negli altri il timore di essere stati contagiati. Paura e stress incidono sul fisico. La figura dello psicologo a supporto dei giocatori sarebbe fondamenta­le». Insomma, ripartire non sarà per nulla facile.

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