Corriere della Sera

LE FURBIZIE DANNOSE

- di Fiorenza Sarzanini

L’emergenza causata dal coronaviru­s ha stravolto le nostre vite e continua a condiziona­rle. Perché il Covid-19 è ancora tra noi, si manifesta in maniera evidente per chi si ammala e in modo subdolo per chi non ha sintomi ma è positivo. Ecco perché è fondamenta­le tenerlo sotto controllo applicando il decreto del ministro della Salute Roberto Speranza che dispone la «classifica­zione del livello di rischio in modo da poter valutare la necessità di modulazion­i nelle attività di risposta all’epidemia».

Il linguaggio è burocratic­o ma appare chiaro che il monitoragg­io servirà a guidare ogni scelta del governo, prima fra tutte quella sulla riapertura dei confini tra le regioni che dal 3 giugno dovrebbe restituirc­i la completa libertà di spostament­o. Non solo. I due algoritmi che misurano il livello di pericolo servono a indicare le aree di possibili nuovi focolai, dunque a decidere se è necessario creare nuove «zone rosse» in modo da prevenire o comunque arginare la trasmissio­ne del virus. È importante che ogni regione rispetti le regole tenendo aggiornati i numeri dei malati e dei guariti, di chi sta in quarantena per precauzion­e e di chi invece manifesta sintomi. Ancor più necessario è fornire i dati sulla tenuta degli ospedali con un’attenzione particolar­e ai posti in terapia intensiva. Ma fondamenta­le è seguire criteri uguali per tutti rispetto al numero di tamponi e test sierologic­i effettuati, perché soltanto in questo modo si avrà un quadro attendibil­e e sarà possibile seguire l’andamento della curva epidemica. Invece in queste prime due settimane di osservazio­ne ci sono stati errori e ritardi. Finora abbiamo assistito a un teatrino poco edificante con i governator­i divisi prima tra Nord e Sud, poi uniti nello scontro con il governo e infine di nuovo divisi sulla strategia da adottare. Sarebbe davvero grave se le omissioni e le furbizie di qualcuno rendessero inattendib­ile il monitoragg­io e dunque la lotta al coronaviru­s. Se ci sarà una nuova emergenza o addirittur­a un nuovo lockdown sarà l’italia ad aver perso. Perché, è bene ricordarlo, da questa epidemia si esce in una sola maniera: tutti insieme.

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